Rho presenta il conto ai rom: «Pagate l’affitto nel campo»

Avevano cercato di cogliere un obiettivo più grande, chiedendo la chiusura del campo nomadi attrezzato, costruito dal comune, e contemporaneamente l’allontanamento dei rom presenti e tutti privi di permesso di soggiorno. Non ci sono riusciti, ma ora giocano un’altra carta che difficilmente potrà essere perdente, visto che viene messa ufficialmente sul tavolo dalla Lega Nord, partito presente nella maggioranza di centrodestra alla guida della città di Rho. La richiesta del Carroccio sposa la tesi che le norme debbano valere per tutti; così se i cittadini che abitano nelle case comunali pagano l’affitto, altrettanto devono fare i nomadi che occupano le case del «Villaggio solidale» di via Sesia, costato all'erario civico oltre 700mila euro. Fabrizio Cecchetti, che oltre alla carica di consigliere regionale, siede anche sui banchi di Palazzo Visconti, è categorico. «Non vedo perché questi signori, considerando che sostengono di lavorare e guadagnare onestamente dei soldi, non debbano pagare l’affitto com'è chiesto a tutti gli inquilini dei nostri stabili». Insomma, per Cecchetti, l’integrazione passa anche attraverso canali di legalità e di rispetto delle regole. La proposta lumbard è stata formalizzata in municipio la scorsa settimana, subito dopo la nomina del prefetto Lombardi a commissario per l’emergenza rom. «Chiederò al prefetto di mettere la nostra città come priorità per gli interventi, in considerazione della situazione non più sostenibile in cui si trova Rho - ha aggiunto Cecchetti -. Dovrà garantire che vengano eseguiti con la massima celerità gli sgomberi dei diversi insediamenti abusivi dei nomadi presenti sul nostro territorio». E proprio per riportare la legalità a 360 gradi, la Lega intende cancellare ogni zona franca, a partire da quella garantita dal «Villaggio solidale», voluto e realizzato dalla giunta di centrosinistra.
Il campo nomadi comunale di via Sesia, inaugurato all'inizio di aprile dello scorso anno, ospita un’ottantina di rom accolti in una dozzina di case prefabbricate. Famiglie di nomadi presenti a Rho da molti anni con le loro roulotte, collocate abusivamente fino al 2007 sui terreni verdi di via Magenta, e liberati dopo un lungo braccio di ferro con il comune guidato dall'ex sindaco Paola Pessina. La quale, per premiare i tanto ostinati figli del vento, ha voluto la costruzione del campo attrezzato, nonostante un referendum cittadino (senza il raggiungimento del quorum), dove prevalsero comunque i no. Appena insediatasi, l’amministrazione comunale, guidata da Roberto Zucchetti, ha stabilito che nel Villaggio potevano rimanere soltanto quelle famiglie i cui componenti avessero un lavoro regolare e un reddito. «Se ce l'hanno possono pagare l’affitto, altrimenti vuol dire che non sussistono neppure le condizioni per poter rimanere in quelle case costruite con i soldi di tutti i cittadini» ha concluso l'esponente leghista.

La proposta di applicare il canone ai rom, miete consensi fra i cittadini. «Sarebbe ora che qualcuno imponesse loro di comportarsi come tutti noi, visto che fino a oggi hanno ottenuto dal comune soltanto benefici, senza rispettare alcun dovere».

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