Ricatto a 12enne per i video hard, l'orco del web a processo

Ricatti hard sul web a una 12enne: a processo 68enne albanese

Ricatto a 12enne per i video hard, l'orco del web a processo

Ricattava una dodicenne per costringerla a girare video erotici, i giudici di Salerno hanno disposto il processo per un 68enne albanese accusato di essere l’orco dei social network.

L’uomo, spacciandosi per loro coetaneo, contattava le adolescenti per chiedere filmini hot. E una volta ottenuto il primo, continuava a chiederne di nuovi sotto la minaccia di diffondere online quelli che già erano in suo possesso. Cosa che effettivamente accadde quando la ragazzina salernitana si rifiutò di proseguire quel rapporto perverso. E si trovò i video pubblicati ovunque, persino sui forum virtuali della scuola che frequentava.

Il processo si baserà sulle risultanze di una lunga e complessa indagine che ha tenuto impegnata per due anni la Procura di Salerno e gli organi della polizia postale campana. L’albanese, che conosceva benissimo l’italiano, si era spacciato per un ragazzino e come tale si era presentato online alla sua vittima che all’epoca dei fatti, nel 2010, aveva appena dodici anni. Sfruttando la falsa identità che si era creato e la “moda” del sesso a distanza tramite webcam (che è praticamente un fenomeno diffusissimo specialmente tra i giovanissimi) l’anziano albanese era riuscito a carpirle i filmini compromettenti. Quando la giovanissima volle ribellarsi, l’orco pensò bene di distruggerle la reputazione diffondendo online alcuni dei video rendendoli visibili a tutte le persone che potevano conoscerla.

L’adolescente però ha trovato attorno a sè solo solidarietà. Accompagnata dalla madre decise nel 2013 di chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine. L’inchiesta, durata due anni, s’è snodata tra la Campania e i sobborghi della periferia della capitale albanese di Tirana. Un viaggio oscuro nei meandri del web, tra profili fasulli, finestre duplicate, account chiusi, aperti e richiusi.

Individuato l’orco di internet, le autorità albanesi hanno concesso l’estradizione e così il 68enne finì arrestato all’aeroporto di Fiumicino, nel gennaio scorso. Pesantissime le accuse contestate: violenza sessuale aggravata, divulgazione di materiale pedopornografico, accesso abusivo a sistema informatico, sostituzione di persona e atti persecutori in danno di minore.

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