Il pendolarismo a lunga distanza è ancora la norma, nonostante il progresso nelle pratiche di lavoro flessibile, il 20% di persone in tutto il mondo e il 23% in Italia, perde ogni giorno oltre 90 minuti per recarsi sul posto di lavoro. A rivelarlo è un'indagine Regus, leader mondiale di soluzioni per gli spazi di lavor . In Italia, il tempo di percorrenza media impiegato per andare al lavoro è di 26 minuti, mentre all'estero è inferiore di un minuto, ovvero 25 minuti.
Le auto rappresentano la forma più diffusa di trasporto pendolare sia a livello globale (64%) che in Italia (58%).
In Italia l'uso dell'auto è meno diffuso (58%) rispetto alla media globale (64%), ma l'auto rappresenta il mezzo di trasporto preferito, mentre nelle città solo il 15% utilizza la metropolitana o i mezzi di superficie per andare al lavoro. Le modalità meno diffuse di trasporto in Italia sono la bicicletta e il car pooling, con solo l'1% di persone che ricorrono a tali soluzioni.
Un altro problema che i pendolari sono costretti ad affrontare è il costo del viaggio. Mentre a livello globale solo il 7% dei pendolari spende il 10% o più del proprio stipendio per andare da casa al lavoro e viceversa e la media di costo è del 3,3%, in Italia la spesa sale e in media per il tragitto casa-lavoro-casa costituisce il 4% dello stipendio annuale., con inoltre il 9% degli intervistati che spende almeno il 10% del proprio stipendio annuale per andare al lavoro. Un buon 17% poi spende fra il 5 e il 10% mentre all'estero rientra in questa spesa solo il 14% del campione.
Secondo le ricerche mediche, lo stress indotto dal pendolarismo può essere responsabile dell'aumento della pressione sanguigna, di disordini a carico del sistema muscolo-scheletrico, di una maggiore ostilità e di effetti negativi sulle prestazioni cognitive.
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