Il ricordo «Alla Guardia col mio amico Aldo Gastaldi»

(...) Un passo deciso, un rumore caratteristico, quasi familiare. Difatti: «Ma è lui, Aldo! Ciao, come va? Anche tu alla Guardia?». «Sì, certo - fa l’amico che intanto li ha raggiunti -. Se non ci raccomandiamo a Lei, alla Madonna, di questi tempi...».
Armando e Sara lo conoscono, l’Aldo Gastaldi, da tempo. Praticamente sono dirimpettai, in quella via Paleocapa dove abitano le loro famiglie e dove la mamma di Armando e quella di Aldo «si fanno il caffè insieme, tutte le mattine», anche se c’è la guerra e hanno nelle orecchie le bombe e gli spari.
«Tu hai un altro passo, vai pure» fa Sara rivolta a Aldo. Ma un po’ si sorprende di quell’incontro, di quel passo veloce, quasi che lui, Aldo, dovesse sbrigarsi prima che... Già.
«L’abbiamo capito la mattina dopo - ricorda oggi Sara -. Certo, si sapeva che voleva fare qualcosa di giusto, di onesto, per non restare indifferente, per prendere posizione. Ma allora, su quella strada che portava al Santuario, non immaginavo che poi avrebbe fatto quello che ha fatto, per cui noi, gli amici, saremmo stati orgogliosi d’averlo conosciuto.

Sapevo solo - conclude Sara - che, anche così giovane, era uno di grande cuore, di grande profondità d’animo». Uguale e diverso dal solito, eppure sì, era sempre lui che saliva con loro, a pregare la Madonna, quel giorno. Il giorno prima di rifugiarsi in montagna. E diventare Leggenda: il Comandante Bisagno.

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