Rifiuti bruciati in cortile come a Napoli

Non vengono raccolti, qualcuno li ha incendiati: paura per 140 famiglie

E poi parlano tanto di Napoli e dei suoi rifiuti. Ma Napoli è anche qui, a Milano, all’interno dell’unico, grande cortile di tre stabili dell’Isola, tra via Borsieri 12 e 14 e via Confalonieri 3, 140 famiglie divise tra stabili dai quattro ai due piani. Un cortile che, da due anni, si è trasformato in una grande, immensa discarica a cielo aperto, piena di mobili vecchi, materassi, motorini, cartoni, latte di vernice, scaffali in disuso e tutto quello che ci sta e che la gente desidera lasciarci (preferibilmente la notte, senza essere visti). Cumuli di rifiuti a cui qualcuno, ogni tanto, per protesta, dà fuoco. Ieri sera i vigili del fuoco sono accorsi a spegnere le fiamme divampate su un cumulo di rifiuti lasciati per l’ennesima volta nel cortile: era già capitato a marzo, alle 4 del mattino, quando qualcuno aveva dato fuoco a un motorino. E, ancora prima, a febbraio, quando ad andare in fiamme per un incendio doloso era stata una vettura tra le 60 parcheggiate nei posti auto sotterranei.
«Paghiamo 800 euro tra affitto e spese e, una di queste volte, rischiamo di fare la fine dei topi, di morire soffocati senza l’aiuto di nessuno: stasera il camion dei vigili non riusciva nemmeno a entrare... E se succedeva di notte? Morivamo soffocati nel sonno!». La signora Anna Santarcangelo, 43 anni, è fuori dalla grazia di Dio. Lei e gli altri coinquilini hanno scritto lettere su lettere. Al Demanio, proprietario degli stabili.

E alla «Romeo Gestioni spa» che, appunto, dovrebbe gestire il palazzo. Risultato? Nulla. Troppi rifiuti che nessuno rimuove e a cui a qualcuno, ogni tanto, viene voglia di dar fuoco; troppe strutture non a norma (posti auto, caldaie, canne fumarie). Ma non era Napoli?

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