L'ipotesi di un aumento del ticket di Area C, dopo il rincaro sui biglietti Atm, non piace nemmeno a Pierfrancesco Majorino: «Non sono un grande fan e penso che vada immaginato nell'ambito di una politica complessiva di interventi. Ma mi fido di Sala», confessa il candidato del centrosinistra e del M5s alla presidenza della Regione Lombardia, che ieri ha incontrato insieme al governatore Attilio Fontana e alla sfidante Letizia Moratti il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e cinquantacinque delegati in rappresentanza delle imprese. «Difficile pensare che un falegname o un idraulico che deve venire ad aggiustare un bagno o un mobile in città possa farlo con in spalla la scala e gli attrezzi perché è troppo caro arrivare in macchina», boccia l'idea anche Moratti a cui non va a genio nemmeno la proposta della città «a 30 all'ora». «Crea ingorghi e non favorisce realmente l'alleggerimento del traffico», commenta Letizia. E su questo sembra trovarsi d'accordo anche con Fontana: «Ci dovrebbe essere un po' di gradualità. Se deve essere un limite che intralcia la città afferma il governatore - allora è meglio concentrarsi su altre situazioni prioritarie». A lanciare una proposta ci pensa poi Sangalli, convinto che serva «ridurre l'Irap per le imprese che hanno welfare aziendali in grado di coprire le spese sanitarie dei dipendenti». «Un'opzione interessante replica subito Fontana - da valutare perché è chiaro che se c'è welfare aziendale si può senz'altro agevolare chi dà un servizio migliore ai propri dipendenti».
È sulla sanità, però, che riparte lo scontro con i due pretendenti: «Credo siano un po' in difficoltà. Cercano di rappresentare delle cose drammatiche per spaventare i cittadini». Motivo per cui non ci sarà nessun confronto diretto: «Se si parte da presupposti assolutamente falsi cosa lo facciamo a fare? aggiunge Fontana sono meglio interventi come questi in cui presentiamo il nostro progetto. La gente ascolta pacatamente e poi deciderà». Letizia, che ai commercianti promette la semplificazione dei bandi e delle procedure con più risorse per la formazione in apprendistato, sottolinea che lei al Welfare era stata chiamata per «mettere a posto i disastri». E addirittura cerca di scolpire il suo nome nella storia: «Forse è bene che si sappia che c'è stato un prima e un dopo Moratti».
Majorino attacca Fontana perché «ha paura di confrontarsi» e assicura che, se eletto, sarà al fianco «di chi porta avanti l'economia reale». E punta il dito sulla riforma dell'autonomia a cui sta lavorando il ministro Roberto Calderoli: «A me non piace dice l'europarlamentare Pd credo che punti a dividere l'Italia e la vivo come un attacco alla scuola pubblica». A frenare è anche Moratti, che nella sua lista ospita diversi candidati autonomisti: «La proposta va rivista. La Lombardia ha bisogno di più autonomia ma la nostra è un'unica nazione».
Ma Fontana non ci sta e parla di «opportunismo» da parte dei suoi due rivali: «Dicono che l'autonomia va rivista perché loro rappresentano due parti politiche che sono sempre state contro. Nella realtà dei fatti il Pd smentisce i suoi governatori che la vogliono. E il nuovo centro non si è mai dichiarato a favore».
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