Risse con coltelli, gli esercenti con Alemanno

CODACONS «Aumentare la presenza di agenti di polizia in borghese per le strade della città»

Pene più pesanti per chi va in giro con un coltello in tasca. Piace la proposta del sindaco Gianni Alemanno di inasprire le condanne per gli amanti delle lame così da scongiurare il dilagare del fenomeno delle risse, alcune con esito fatale, degli ultimi tempi. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano dice che «valuterà tecnicamente la praticabilità di questa ipotesi». Pene più severe consentirebbero l’arresto il flagranza e questo potrebbe essere un importante deterrente per gli amanti del genere. «Ciò servirà a fare in modo di stroncare un brutto vizio - spiega Alemanno - che purtroppo si è un po’ diffuso tra gli adolescenti, che per gioco o per moda, vanno in giro con un coltello. Un gioco che può trasformarsi in tragedia. Per questo dobbiamo mettere una barriera invalicabile: non si va in giro con una lama in tasca».
Gli esercenti di Testaccio accolgono con soddisfazione la possibile novità e fanno notare come questa risponda perfettamente a quanto da loro richiesto venerdì scorso durante l’audizione presso il delegato del sindaco al centro storico sull’argomento sicurezza diurna e notturna nel quartiere. «In un momento come questo - sostengono - non solo gli esercenti devono fare la loro parte, ma occorre spostare l’attenzione sanzionatoria su quegli avventori che arrecano danno alla pubblica incolumità e alla quiete pubblica, affinché possa costituire un produttivo deterrente nei confronti di chi intende il divertimento notturno come occasione per dare sfogo agli istinti più biechi».
La richiesta del sindaco Alemanno è accolta positivamente anche dal Codici. «Gli ultimi episodi accaduti a Roma - sostiene il segretario nazionale Ivano Giacomelli - sono la dimostrazione del grave degrado morale di alcune parti della società dovuto alla diffusa percezione di impunibilità anche a causa dei ritardi della magistratura». La sociologa dell’associazione, Monia Napoletano, inquadra i recenti fatti di cronaca in un’altra ottica: «Diverso è il fenomeno che sta toccando le giovani generazioni e per il quale ci vogliono interventi mirati e azioni concrete di prevenzione al disagio minorile - spiega l’esperta -. L’ultimo episodio, infatti, riguarda proprio due minorenni e ci riporta un po’ alle dinamiche intrinseche alle piccole bande minorili». Lì dove per baby gang si intende giovanissimi (tra i 13 e i 18 anni) che girano in gruppo facendosi forza l’uno con l’altro, spesso armati di coltello. Il loro raggio d’azione si concentra in un’area ben precisa della città, un territorio di loro «giurisdizione». Il Codici ha tracciato una mappa dei luoghi dove agiscono le baby gang: Testaccio, Prati, Balduina, Monteverde, Flaminia, Prenestina, Tor Bella Monaca. «Il fenomeno - denuncia il Codici - si sta sempre più diversificando e bisogna capire in che senso al fine di attuare delle pratiche di prevenzione al disagio.

Le baby gang sono sa tenere sotto controllo, trascurarne l’importanza, difatti, potrebbe provocare un’escalation di violenza sempre più difficile».
Per evitare nuovi episodi di violenza, secondo il Codacons, è necessario «aumentare la presenza di agenti delle forze dell’ordine in borghese per le vie della città».

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