Il Robin Hood di Siviglia che fa tremare i giganti

Lotta per difendere i consumatori. E la più grande società di energia ha già risarcito 600 milioni

Il Robin Hood di Siviglia che fa tremare i giganti

Nel vasto oceano nebbioso di multinazionali che offrono forniture energetiche, su misura, ecosostenibili con centinaia d'opzioni appetitose pensate dal diabolico marketing, il quale getta fumo negli occhi e nasconde l'arrosto ai tartassati delle bollette gonfiate, brilla un faro di luce che indica la direzione per approdare al porto del rimborso sicuro.

A lui, Antonio Moreno Alfaro, 76, ingegnere sivigliano in pensione, negli ultimi dodici anni si sono rivolti migliaia di consumatori scuoiati vivi dalla ferocia delle bollette pazze: le compagnie hanno così dovuto rimborsare agli utenti 600 milioni di euro. Come in Italia, anche in Spagna si innaffiano con costi non giustificati le fatture di luce e gas. Sono le «spese accessorie», «oneri di sistema», gabelle mai concordate per gonfiare le fatture, anche del 20%. A questo furto legalizzato, il señor Alfaro ha dato uno stop. Tanto che nel 2008 ha aperto un portale (www.estafaluz.com) che, gratuitamente, offre consigli e un provvidenziale software per calcolare i costi effettivi consumati, scremando le spese aggiuntive illegali. Alfaro ha denunciato il trasferimento fraudolento dal mercato regolamentato a quello libero, in cui i prezzi sono più elevati. Su 27 milioni di utenti, 16 milioni, con l'inganno o all'insaputa, sono stati passati al mercato libero.

«La madre di tutte le violazioni», spiega Alfaro in esclusiva a Il Giornale «è quella piccola tassa di locazione che ogni mese tutti gli spagnoli sono costretti a pagare sui propri contatori, quando la legge in materia, afferma che l'unica spesa prevista riguarda la sostituzione e il rinnovamento dei contatori». Partendo da questa certezza, supportato dalle leggi, il caparbio ingegnere ha denunciato che «dal 1985 gli spagnoli hanno versato nelle casse delle loro aziende energetiche oltre dieci miliardi di euro non dovuti». Una bella mancia. È contenuto nelle 300 pagine di denuncia che il settantaseienne mostra nel suo portale. Alfaro, inoltre, ha svelato la truffa delle polizze assicurative non sottoscritte dal cliente che si ritrova i costi in fattura.

Per questo suo gratuito patrocinio in difesa dei consumatori, Endesa, invece di scusarsi con i suoi utenti, ha dichiarato guerra all'ingegnere. Lui per risposta ha svelato la raccolta di kWh non registrati dal contatore a seguito di finti guasti per gonfiare i consumi. Allora Endesa l'ha diffidato a chiudere il suo sito, poi l'ha trascinato in tribunale per diffamazione chiedendogli 100mila euro di danni: ma il giudice ha respinto le accuse del colosso energetico, condannandolo a rimborsare i clienti. «Vogliono chiudere il mio sito per impedire ai consumatori di conoscere la verità sulle loro scorrettezze ed evitare i ricorsi. In Spagna esiste una legge che se un reclamo è ignorato per oltre cinque giorni, la società deve rimborsare l'utente con 30 euro». Se fosse così anche in Italia, probabilmente fallirebbero tutte.

Quando e come questo ingegnere, pensionato sotto i mille euro, così amabile e altruista, amante della cucina locale, ha deciso di essere il Robin Hood dei consumatori spagnoli? «Negli anni Novanta lavoravo per la filiale spagnola della Landis&Gir (società produttrice di contatori elettrici, ndr). Venni a conoscenza di una vendita illegale, sottobanco, da 13 miliardi di euro. Quando informai i superiori, fui licenziato su due piedi. Compresi che nel settore energetico erano numerose le illegalità sui consumatori. Decisi di aiutarli nel 2008 con un sito dedicato perché le bollette delle società elettriche sono arabo, complicatissime e pochi hanno le conoscenze necessarie per rilevarne gli errori». Anche in Spagna contestare, significa fare causa, pagare un avvocato e attendere anni. E ai molti che rinunciano, Alfaro suggerisce opzioni gratuite che le multinazionali nascondono perché temono. In Spagna, in ognuna delle diciassette comunità autonome, esistono numerose agenzie che difendono i consumatori, ma «in pratica non esiste alcuna protezione per i consumatori, con poche eccezioni. Le società energetiche tengono sotto pressione la politica con i loro lobbisti, influenzano la magistratura».

Il caparbio ingegnere, invece di godersi la pensione e i fornelli, ha scritto a tutti per denunciare i fattacci di Endesa e di altre società. Ha ricevuto l'appoggio del re Juan Carlos I, di cui conserva gelosamente la lettera regale. E durante il Governo Zapatero, le sue denunce hanno abbassato il prezzo dei nuovi contatori e aumentato i controlli. E se mai nessuno, anche in forma anonima, l'ha minacciato, il signor Alfaro dice: «Una volta hanno tentato di corrompermi», ma non aggiunge altro. Allora, meglio ricordare la gratitudine degli ex truffati che con i suoi consigli hanno trovato la dignità di combattere e vincere contro i giganti dell'energia. «Ricevo moltissime lettere ed email di ringraziamento dalle persone che ho aiutato col mio sito, e anche molti regali. Soprattutto, generi alimentari: vini, formaggi e dolci sono oltre 600 milioni di euro i soldi rimborsati ai consumatori truffati dal 2008 e grazie al mio sito, ma ho raccolto documenti che dimostrano truffe per altri 25 miliardi.

Seguo una società che ha pagato cinque miliardi bollette con spese non dovute e il Collegio degli Ingeneri mi ha dato ragione. Endesa sostituiva anche i contatori degli utenti con i nuovi, senza registrare il consumo reale, per poi gonfiare le fatture. Io li ho smascherati».

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