Rogo allo stabilimento della Centrale del Latte: bloccata la produzione

Le fiamme potrebbero avere origini dolose. Il comitato di quartiere Casal Monastero chiede alla autorità maggiori controlli

Stop alla produzione del latte della Centrale a Casal Monastero. L'alt è stato deciso dopo l'imponente incendio che ieri ha distrutto uno dei capannoni, invadendo di fumo denso e nero sprigionato dalle casse di plastica bruciate tutti i settori dello stabilimento.
La Parmalat oggi ha fatto sapere che il latte laziale sarà però «lavorato» in altri siti dell'azienda, presumibilmente in provincia di Caserta e Parma che sono i più vicini. «L'obiettivo - affermano dalla Parmalat - è ridurre al minimo il disagio per i consumatori, ai quali vogliamo garantire il reperimento del latte a marchio Centrale del Latte di Roma, la cui materia prima di origine continuerà a essere laziale, negli abituali punti di vendita. Vogliamo anche rassicurare i nostri allevatori sul fatto che provvederemo, come sempre, al ritiro della materia prima».
Le cause del rogo rimangono ancora imprecisate, ma tra le ipotesi investigative non si esclude il dolo o un ritardo nella richiesta di soccorso da parte della vigilanza interna.
«La polizia scientifica sta indagando ed anche se non sono stati trovati inneschi, cosa difficile in un incendio di così grandi dimensioni e con la presenza di tanto legno e plastica, è ovvio che non si possa escludere il dolo» ha spiegato il comandante provinciale dei vigili del fuoco Massimo Gaddini. Non si esclude anche un ritardo nella richiesta di intervento ai vigili del fuoco, tanto che sono stati trovati molti idranti utilizzati dalla vigilanza interna. «Dalla chiamata al nostro arrivo - ha aggiunto il comandante - sono trascorsi soltanto sei minuti, ma quando siamo giunti l'incendio era già molto diffuso». Alle operazioni hanno partecipato 35 vigili del fuoco che hanno lavorato dalle 19.45 fino a questa mattina alle 11.30. «Il nostro obiettivo era evitare che le fiamme arrivassero dove c'era la presenza di ammoniaca e acido cloridrico e ci siamo riusciti - ha aggiunto Gaddini -. Le fiamme hanno interessato un'area di 2.700 metri quadrati, quella relativa agli imballaggi, mentre la parte della produzione è stata invasa dal denso fumo».
Preoccupazione è stata espressa da allevatori e residenti di Casal Monastero. «È necessario fare chiarezza al più presto», afferma il presidente di Confagricoltura Roma Massimiliano Giansanti. Per il presidente del Comitato di quartiere Casal Monastero Alessandro Zaghini, non è la prima volta che nello stabilimento avviene un incendio.

«Da anni chiediamo più controlli perchè la Centrale del latte oltre ai rumori e agli odori sgradevoli che diffonde nell'aria - ha sottolineato - ospita al suo interno materiali potenzialmente pericolosi per la salute pubblica come soda e ammoniaca. Stavolta confidiamo - conclude il presidente - nell'intervento risolutivo da parte delle autorità competenti».

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