A Roma un Centro per sviluppare con le università gli studi sul diabete

La laurea, poi il panico. Quanti studenti di medicina si sono resi conto che il traguardo, tagliato dopo anni di studi, era in realtà un punto di partenza, un primo passo verso un futuro incerto. La cronica mancanza di fondi nella ricerca scientifica, in fondo, è un dato scontato, che non fa più notizia. Meno noto, invece, è che esistono delle alternative, delle vie parallele che aiutano i cervelli nostrani a formarsi e a crescere, anziché fuggire irrimediabilmente all'estero. Ed è con questo nobile scopo che nel 1983 a Roma è nato il Cisd, il Centro internazionale studi diabete. Da quasi trent'anni collabora con importanti università, La Sapienza su tutte, ed eroga borse di studio riservate a quanti sono interessati ad approfondire quella che è una delle più gravi patologie del nostro tempo.
Racconta Paolo Pozzilli, direttore scientifico del centro: «Con le nostre borse colmiamo un vuoto, direi che svolgiamo un ruolo sociale. Offriamo ai giovani la possibilità di dare spessore al loro curriculum per poi affrontare un concorso da ricercatore». E non ci sono barriere all'accesso, chiunque ha i titoli e l'interesse può accedervi: «Anzi - dice Pozzilli- «in alcuni casi l'offerta è inferiore alla domanda, perché non è mai facile, in Italia, pubblicizzare queste iniziative». E dire che il centro, finanziato con il 5 per mille, da banche e donazioni, ha un'attività fervente: si batte per far conoscere il diabete e le sue complicanze, promuove convegni, seminari e dibattiti, collabora con altri enti internazionali fino a sostenere concretamente la ricerca nei Paesi in via di sviluppo. Soprattutto, impressiona la mole di pubblicazioni su cui i borsisti del Cisd, negli anni, hanno messo la firma. E quanto, con le loro scoperte, abbiano permesso alla ricerca di fare dei passi in avanti. Il ruolo sociale è duplice: da una parte, è vero, c'è la rimozione di quel tappo che impedisce a menti valenti di continuare a formarsi; dall'altra va riconosciuto il contributo sostanziale alla comunità scientifica. «In fondo - aggiunge Pozzilli - sviluppiamo tutta una serie di progetti in collaborazione con le università. Ed è presso gli atenei che i nostri borsisti lavorano. Non siamo un istituto chiuso, puntiamo sulle sinergie».

C'è anche un modo per conoscere meglio questo centro: un libro che racconta tutto ciò che il Cisd ha fatto in quasi trent'anni, realizzato assieme alla fondazione Dem, sigla che sta per Diabete endocrinologia e metabolismo. I lavori, anno per anno, sono stati associati agli eventi più importanti relativi al diabete.

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