Roma jazz festival: dieci giorni di grande musica

Un omaggio al sassofono. Soprattutto, un grande regalo al pubblico dell’Auditorium, che in circa dieci giorni vedrà sfilare alcuni dei più grandi virtuosi dello strumento. Il «Roma Jazz Festival», dal 4 al 14 novembre, racconta il sax e le sue infinite forme espressive, tra ritmi frizzanti e atmosfere rarefatte. In scena vere e proprie leggende viventi e preziosi rappresentanti del jazz italiano, molto amati all’estero.
Il programma si apre domenica 4 con il concerto della PMJO, diretta da Maurizio Giammarco. Il 6 sul palco la star africana Manu Dibango, con la sua Soul Makossa Gang. Appuntamento di rilievo mercoledì 7: Stefano Di Battista presenta il nuovo album Trouble shootin', inciso per la Blue Note in compagnia di Fabrizio Bosso alla tromba, Baptiste Trotignon all’organo Hammond B3 e Eric Harland alla batteria. Un disco di gran classe che conferma Di Battista tra i migliori e più creativi interpreti dello strumento.
L’8 è la volta di Joshua Redman, raffinato interprete e figlio di quel Dewey Redman che condivise il palcoscenico con Ornette Coleman. Il giorno dopo Rosario Giuliani, accompagnato dal piano di Enrico Pieranunzi, renderà il suo personale tributo al genio di Thelonious Monk. Sabato 10 in scena Benny Golson e Johnny Griffin, seguiti, il giorno dopo, dall’omaggio a Duke Ellington di Francesco Bearzatti. Sempre domenica l’appuntamento con David S.

Ware, mentre il 12 arriva Lee Konitz con il suo nonetto. Chiusura in grande stile con il concerto di Maceo Parker, sul palco il 14. In coda, il 17, l’esibizione del norvegese Trygve Seim, con Frode Haltli alla fisarmonica.

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