Roma-Lido, un’altra giornata nera: migliaia di pendolari restano a terra

Roma-Lido, un’altra giornata nera: migliaia di pendolari restano a terra

Tranciata la linea aerea della Roma-Lido. E migliaia di pendolari restano a terra. Per molti l’ennesimo incidente annunciato su una linea maledetta: era già accaduto il 2 gennaio alla stazione di Cristoforo Colombo. È successo di nuovo a distanza di tre settimane su una tratta, Lido Centro-Acilia, definita in via di «ammodernamento». Ieri mattina, intanto, c’è chi ha dovuto fare l’autostop sulla via del Mare, chi si è precipitato in garage a tirar fuori l’auto, altri che, pazientemente, hanno atteso gli autobus navetta. «Prima siamo stati un’ora in strada, poi siamo saliti a forza sui pullman, accalcati come bestie, infine ci siamo imbarcati nel viaggio verso Roma in condizioni a dir poco disumane», raccontano. Al limite delle norme di sicurezza secondo il comitato utenti, deciso a denunciare con ogni mezzo una situazione a dir poco al collasso.
Nonostante i fondi stanziati, nonché congelati dalla Regione Lazio e che da tempo avrebbero dovuto trasformare la Roma-Lido in «una metropolitana di superficie - si legge su un cartello affisso a Lido Nord - che collegherà in modo più rapido ed efficiente Roma e i centri abitati di Vitinia, Acilia e Ostia, dove risiedono oltre 300mila persone». Annunci propagandistici come questo si trovano in tutte le stazioni tra Cristoforo Colombo e il terminal San Paolo (Piramide), quasi a sbeffeggiare i viaggiatori, da oltre vent’anni costretti a subire «potenziamenti», «ristrutturazioni», «ammodernamenti» e «adeguamenti» vari. Puntualmente (almeno qui) Met.Ro. precisa che «il guasto tecnico (sic) ha fermato la circolazione dei treni lungo la linea che da Ostia conduce al terminal di Porta San Paolo. Il guasto è stato determinato da una linea di contatto tranciata accidentalmente da un carrello usato per i normali lavori di manutenzione notturna». «A causare l’incidente - aggiunge Met.Ro. - è stato anche il maltempo». In particolare il guaio sarebbe successo poco prima delle 5.30, orario d’inizio corse. Ma solo alle 6.25 si sarebbero visti i primi bus. Mentre il servizio riprende a singhiozzo su un solo binario, a senso di marcia alternato. «Sono arrivato a Ostia per prendere, come al solito, il treno delle ore 8 - spiega Andrea Angeletti, presidente del “Comitato utenti il trenino”, www.iltrenino.info -. La corsa era saltata e solo alle 8.37 sono riuscito a salire su un vagone. Manco a dirlo, sono arrivato tardi al lavoro. Ma non è solo questo il problema. Seguivamo le comunicazioni dagli altoparlanti. Peccato che nessuno riusciva a sentirle tanto l’impianto è vecchio e malconcio. Col passar dei minuti la folla aumentava ma nessuno ci spiegava cosa stava accadendo. Alla fine siamo riusciti ad avvicinare un capotreno o, comunque, un addetto di stazione. Lui ci ha parlato di una frana verso Ostia Antica. Abbiamo pensato alla pioggia. Ma nel pomeriggio è arrivata la notizia dell’incidente causato dagli operai incaricati della manutenzione. Insomma, è questa la trasparenza?».
Quando, chiedono i «dannati della Roma-Lido», le parole del sindaco Veltroni, pronunciate a Ostia nel luglio 2005, potranno trasformarsi in realtà? «Stiamo lavorando per aumentare la frequenza dei treni e poi per procedere a un’integrazione con la linea B della metropolitana - disse Veltroni -. Un risultato immediato, a infrastruttura invariata, è l’aumento delle frequenze dei treni.

Da settembre (un anno e mezzo fa, ndr) nell’orario di punta ci sarà un treno ogni 8 minuti rispetto agli attuali 10, uno ogni 15 nella fascia oraria cosiddetta morbida e ancora uno ogni 15 in quella serale contro gli attuali 25». «Guardando in avanti - continuava il sindaco - dobbiamo progettare i sistemi di trasporto su ferro adeguati alle nuove domande di questa area». Promesse, a quanto pare, a scartamento ridotto.

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