Ardea, allarme Chikungunya: il sindaco emana un'ordinanza urgente

Dopo un caso certificato di Chikungunya, il sindaco di Ardea ha disposto la disinfestazione per scongiurare la diffusione del virus

Ardea, allarme Chikungunya: il sindaco emana un'ordinanza urgente

Al rientro da una vacanza in Brasile, ha portato con sé un pericoloso souvenir: la Chikungunya. L’amara scoperta, per un residente di Ardea, in provincia di Roma, è arrivata dopo l’insorgenza di febbre e dolori alle articolazioni, ed ha fatto scattare l’allerta cittadina.

Ad aver certificato il contagio è stata la Asl, che ha immediatamente avvisato l’amministrazione locale, invitandola ad attivare il protocollo previsto in questi casi dal Ministero della Salute. Per scongiurare la diffusione della febbre virale, il sindaco grillino Mario Savarese ha quindi emanato un’ordinanza urgente, incaricando una ditta di procedere alla disinfestazione. L’obiettivo, infatti, è l’eliminazione delle zanzare – responsabili della trasmissione della malattia – presenti nel raggio di 200 metri dall’abitazione dell’uomo infettato, che si trova in via Merano 36.

Durante le operazioni, chi risiede nell’area a rischio dovrà adottare più di una accortezza. A loro, infatti, il provvedimento non chiede solo collaborazione (dovranno consentire agli addetti dell’azienda incaricata dal Comune di accedere a tutti gli spazi interessati dalla disinfestazione) ma anche di evitare qualsiasi forma di contatto con le sostanze insetticide. Frutta e verdura dovrà esser raccolta prima del trattamento, le piante, invece, vanno schermate con dei teli di nylon, ed anche le ciotole e gli abbeveratoi degli animali dovranno essere coperti. Quando l’operazione entrerà nel vivo, ovviamente, i residenti dovranno rimanere nelle proprie abitazioni, assicurandosi di aver chiuso porte e finestre e spento i condizionatori. Una volta concluso il trattamento, prima di poter consumare nuovamente frutta e verdura irrorate con i prodotti insetticidi, si dovrà attendere due settimane.

Anche se in Italia la prima epidemia di Chikungunya c’è stata in provincia di Ravenna, nel 2007, il virus non è nuovo neppure al Lazio.

Sempre sul litorale laziale, ad Anzio, lo scorso anno la febbre virale – sconosciuta sino a qualche tempo fa nel nostro Paese e pericolosa per soggetti vulnerabili come anziani e bambini – ha colpito 197 persone, arrivando sino alla Capitale, dove i casi registrati sono stati 50.

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