Si è finalmente concluso in questi giorni l'incubo di una donna di nazionalità bengalese, vessata, minacciata e perseguitata per anni da quello che oramai era divenuto il suo ex coniuge. Incapace di rassegnarsi alla fine della loro relazione conclusa da tempo, l'uomo ha continuato a molestare la vittima, costringendola a vivere in una costante situazione di paura ed insicurezza. Nulla, infatti, sembrava riuscure a fermarlo, neppure un primo arresto eseguito nei suoi confronti da parte delle forze dell'ordine locali l'anno prima.
Rimesso in libertà, il soggetto, un 39enne originario del Bangladesh, era subito tornato a perseguitare la sua ex compagna, facendola precipitare ancora una volta in un autentico incubo ad occhi aperti. Deciso a riaverla con sè, l'uomo non esitava neppure a rivolgerle vere e proprie minacce di morte.
Ignorando tranquillamente il provvedimento di divieto di avvicinamento alla donna emesso nei suoi confronti dal giudice del tribunale di Roma, il 39enne straniero era arrivato addirittura a seguirla anche sul posto di lavoro, ovvero una lavanderia della Capitale.
Proprio dinanzi all'esercizio commerciale, il bengalese è stato visto e sentito minacciare la ex moglie da alcuni testimoni. "Torna con me o ti ammazzo", le avrebbe urlato contro in preda alla furia, come riferito sulle pagine di "RomaToday". La situazione avrebbe potuto conlcudersi in maniera assai peggiore, se la 33enne, scolvolta ed in preda al terrore, non avesse trovato il coraggio di comporre il numero per le emergenze e contattare ancora una volta le forze dell'ordine locali per denunciare di nuovo quanto stava subendo dal proprio aguzzino e chiedere un immediato intervento. L'uomo non era disposto a lasciarla andare e, nonostante l'ingiunzione restrittiva attivata dopo il primo arresto, continava a tormentarla.
A seguito della formale denuncia della donna, e compresa la gravità della situazione, i militari della stazione Roma-San Giovanni hanno immediatamente raggiunto la zona segnalata, cogliendo così il 39enne sul fatto.
Fermato dagli uomini dell'Arma e dichiarato in arresto per il reato di stalking, il soggetto è stato caricato sull'auto di ordinanza e tradotto in caserma, dove si sono svolte le regolari pratiche di identificazione. Accusato ancora una volta di atti persecutori, il 39enne bengalese è finito stavolta dietro le sbarre della casa circondariale "Regina Coeli" di Roma, dove rimarrà a disposizione dell'autorità giudiziaria ed in attesa di giudizio.
Ora che il suo aguzzino si trova rinchiuso in una cella, la donna è finalmente tornata in possesso della propria vita.
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