Carabiniere ucciso, la telefonata del collega: "Aiuto, perde sangue. Mario, ti prego!"

La prima telefonata dopo l'accoltellamento di Mario Cerciello Rega. Il collega Andrea Varriale alla centrale operativa: "Perde una cifra di sangue"

Carabiniere ucciso, la telefonata del collega: "Aiuto, perde sangue. Mario, ti prego!"

Sono le 3.16 circa del 25 luglio scorso. Andrea Varriale, il carabiniere che ha visto morire il collega Mario Rega Cerciello, telefona per alla centrale operativa per chiedere aiuto. I due militari della caserma Farnese di Roma erano andati all'appuntamento con Finnegan Elder Lee e Natale Hjor, due giovani americani, per recuperare lo zaino di Sergio Brugiatelli. Rega era disarmato, Varriale non ha fatto in tempo ad estrarre la pistola prima che iniziasse la colluttazione terminata con le 11 coltellate inferte da Lee al carabiniere.

La trascrizione della telefonata riportata nelle carte delle indagini e pubblicata da Repubblica mostra la drammaticità di quei momenti. Rega è a terra e perde molto sangue. Varriale chiama la centrale operativa per chiedere aiuto. "Vieni qua, vieni più di qua, ti prego vieni più di qua Mario, fermi all'incrocio", grida al telefono il militare. L'operatore non sente bene, Varriale sta cercando di tenere sveglio e vigile il collega accoltellato. "Mario! Colle' colle' mi senti?", dice Varriale. "A tratti ti sento", risponde l'operatore. Poi il militare chiede l'intervento dei soccorsi: "Mario! Mario! Via Pietro Cossa, via Pietro Cossa via Pietro Cossa subito un'ambulanza, collega accoltellato, subito". E ancora: "Perde tanto sangue, sto tamponando". I dialoghi sono frenetici. La centrale operativa chiama il 118 e lo invia sul posto: "Chiama il 118 - dice a un altro operatore - via Pietro Cossa, la pattuglia alfa charile Piazza Farnese, hanno accoltellato un collega". "Fa veloce, che perde tanto sangue", lo incanza Varriale che intanto si rivolge a Rega ferito: "Mario, oh guardami Mario, Mario guardami...Mario ti prego! Collega accoltellato, collega accoltellato, Mario, Mario, Mario! Veloce il 118, veloce, Mario guardami!". "Collì, tu stai per strada?", chiede l'operatore. "Sono per strada per terra - risponde Varriale - civico 32. .Mario, oh Mario! Guarda qua, stai tranquillo, Mario, stai tranquillo, Mario...vi prego volate, vi prego perde un sacco di sangue sto tamponando io, Mario oh, Mario, Mario!". Il carabiniere è disperato, vorrebbe vedere subito un'ambulanza: "Dai da piazza Cavour arrivate subito, perde un sacco di sangue il collega..guarda perde un sacco di sangue, è stato accoltellato. vi prego, vi prego, collega mi senti?". "Sì, sta arrivando l'ambulanza è roba di secondi eh, stanno arrivando pure l'ausilio", risponde l'operatore. Varriale spera: "Mamma quanto sangue mannaggia la miseria, Mario, dai dai dai che ce la fai". Poi la centrale operativa chiede "dove è stato accoltellato" Cerciello. Varriale risponde, nonostante la concitazione: "Sotto il braccio ma perde una cifra di sangue e respira a mala pena respira a mala pena, mi sono tolto la maglietta sto tamponando io perde una cifra di sangue". Poi si rivolge a Cerciello: "Mario dai dai, stanno arrivando Mario oh! Stanno arrivando, dai che stanno arrivando, dai che stanno arrivando, dai che stanno arrivando, compagno mio, eccoli li senti? Dai Mario, tranquillo dai, stanno arrivando, ecco li vedi?".

È a questo punto che il telefono capta anche le ultime parole di Rega. "Sto male, sto male...", dice con un filo di voce. In quel momento passa l'autoradio dei carabinieri inviata sul posto. Ma passa oltre il punto in cui sono Cerciello e Varriale. "Ehi ehi, l'autoradio, l'autoradio mi sa che non mi ha visto", urla il carabiniere. "Ohhh porco diaz ma non mi vedono?". L'operatore chiede: "Dimmi, dimmi dove li vedi".

"Li ho visto passare sulla pizza qua", insiste Varriale. "Sulla piazza, aspetta ti passo il collega sul primo canale che ce l'hai in diretta aspetta un attimo", dice la centrale. "E dai...", risponde il militare. Poi il decesso di Rega.

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