Un lavoratore si è visto arrivare una lettera alquanto strana dalla propria azienda, un supermercato del litorale romano: “In relazione alla professionalità dimostrata nello svolgere le mansioni assegnatele (...) l'azienda intende riconoscerle un premio pari a zero euro”. Delle parole queste che sembrano tanto una beffa e che hanno lasciato l’amaro in bocca al 38enne, un quadro, che l’ha ricevuta.
La lettera che sa di beffa
Come ha riportato il dorso romano del Corriere della sera, il dipendente ha raccontato di essersi sentito umiliato quando ha letto quelle parole. Subito ha pensato che, in modo ironico, gli venissero fatti i complimenti perché non vale nulla. Una bella botta “dopo tutti i sacrifici compiuti, vengo trattato come la vittima di uno scherzo. Solo che io sono una persona e lavoro sodo. Per questo ne voglio parlare, sono settimane che sto male”, ha spiegato il 38enne. Come se non bastasse, nella lettera che è stata spedita dall’azienda nel febbraio del 2022 e ricevuta dal dipendente alla fine di marzo, a lasciare di stucco è la parte finale.
Infatti, subito dopo aver annunciato che il premio sarà uguale a zero, vengono fatti i complimenti all’uomo, oltre alla speranza che il beffardo riconoscimento possa essere visto come uno stimolo a continuare a lavorare in quel modo e addirittura a migliorare: “L'azienda, cogliendo l'occasione per congratularsi per l'obiettivo raggiunto, si augura che tale riconoscimento rappresenti un'ulteriore motivazione affinché il suo costante impegno professionale sia finalizzato al raggiungimento di crescenti risultati reciproci”.
Il 2021 è stato un anno difficile
Il 38enne ha pensato che sarebbe stato più dignitoso non scrivere niente. Dal canto suo ha riconosciuto di non aver raggiunto gli obiettivi prefissati, e che quindi non avrebbe comunque dovuto ricevere alcun premio, ma addirittura essere preso in giro per questo gli è sembrato troppo. “Mi hanno spiegato che la lettera non sarebbe dovuta partire. Lo sbaglio aggiunge dolore. C'è stata una marcata insensibilità verso di me e un mio collega che ha ricevuto la stessa missiva”, ha raccontato il 38enne precisando che la missiva in questione si riferisce al 2021.
L’impiegato ha tenuto a dire che è stato un anno difficile, con problemi dovuti sia all’emergenza Covid-19 che alla lunga assenza del loro superiore. Entrambe le situazioni hanno complicato il lavoro. “Siamo rimasti in due a dirigere la baracca. Abbiamo fatto turni massacranti. Alzatacce alle 5, per rimanere in negozio fino alle 22,30 a controllare i conti e la merce. Ma non mi sono mai lamentato, perché il lavoro è sacro. Fin dal giorno dell'inattesa assenza del superiore, mi era chiara l'impossibilità di raggiungere gli obiettivi.
Quando ho visto la lettera, la mia prima reazione è stata l'incredulità. Poi ho provato rabbia e mortificazione per essere stato trattato da signor zero euro”, ha concluso il 38enne ancora con un sapore amaro in bocca.
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