No della Cgil al termovalorizzatore. Scontro con Gualtieri

Cgil e amministrazione capitolina hanno due visioni opposte sulla realizzazione di un possibile termovalorizzatore. Cosa sta accadendo nella Capitale

No della Cgil al termovalorizzatore. Scontro con Gualtieri

Sono almeno 15 le tonnellate di rifiuti rimaste per le strade di Roma dopo l'incendio del Tmb di Malagrotta. Ad aver calcolato il dato sono stati Cgil e Legambiente. Successivamente al blocco di questo impianto, il più grande della Capitale, la situazione a Roma è in caduta libera.

Inoltre, tra le vari statistiche che dimostrano un declino che sembra essere inesorabile, sono stati registrati anche un punto percentuale in meno mensile della differenziata e, come riporta il Corriere della Sera, un esborso extra di denaro di 20 milioni di euro a causa dello stravolgimento del servizio di raccolta.

Il piano di Gualtieri

Come detto, la situazione rifiuti romana è diventata una vera e propria emergenza. Per questo, il sindaco Gualtieri sta cercando di correre ai ripari mettendo a punto un nuovo piano. Tra gli esperti sul tavolo di lavoro c'è Simonetta Tunesi, figura riconosciuta sul tema della gestione ambientale.

L'intenzione sembra quella di costruire un termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue per l'indifferenziata e almeno due biodigestori da 120mila tonnellate annue per l'umido. Senza dimenticare i due impianti di trasformazione degli scarti in energia e la creazione di centri municipali per lo smistamento di carta, plastica e vetro.

La posizione della Cgil

Il sindacato è contrario. Ritiene che si tratterebbe di un passo indietro e per questo non vada fatto. "L'inceneritore è un ritorno al passato. Siamo contrari - afferma il segretario romano Michele Azzola -. Si parla tanto della pista da sci sul termovalorizzatore di Copenaghen ma non si dice che la Danimarca sta iniziando a pensare di chiudere l'inceneritore, perché il livello e l'investimento di quell'impianto hanno comportato la necessità di importare rifiuti. Il sindaco si confronti su questo".

Stando ai dati della Cgil, ogni 10mila tonnellate di rifiuti indifferenziati sottratti all'incerimento si creerebbero 386 posti di lavoro nella filiera dell'economia circolare. Da un minimo di 20 a un massimo di 140 ogni mille tonnellate di scarti avviati a riuso. I principali settori coinvolti sarebbero: tessile, prodotti per la casa ed elettrodomestici. Tutto questo perché il vero obiettivo è trasformare Ama in una multiutility che possa mettere insieme le società pubbliche laziali. Sindacato e amministrazione però sembra proprio che non siano d'accordo.

Non a caso, infatti, Cgil e Legambiente hanno annunciato gli Stati generali sui rifiuti di Roma.

Nelle prossime settimane, intanto, dovrebbe riprendere il conferimento alla discarica di Albano con l'attivazione del Tmb di Guidonia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica