Costringeva la donna che diceva di amare a prostituirsi. Poco gli importava che la povera sventura fosse anche in dolce attesa. Lui, un 33enne romeno, voleva i soldi per fare una vita più agiata, a scapito della convivente, e per ottenerli non esitava a percuotere con estrema violenza la compagna italiana di 23 anni quando questa si rifiutava di andare in strada per vendere il suo corpo.
A porre fine all’incubo in cui era piombata la giovane sono stati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo che hanno fermato lo straniero proprio mentre stava sfogando la sua criminale ira sulla indifesa ragazza. La terribile storia di violenza e degrado arriva da Ciampino, un comune alle porte di Roma.
Dalle indagini dei militari dell'Arma è emerso che l’immigrato costringeva la sua compagna, al quarto mese di gravidanza, a prostituirsi. L’uomo non accettava rifiuti da parte della convivente. Non si sa da quanto tempo andavano avanti le botte e le minacce. La donna, forse temendo azioni ancora più feroci da parte del compagno, inizialmente non ha raccontato nulla. Ma la situazione non era facile. Vivere in quell’inferno, schiava di un violento senza scrupoli, era impossibile. E così al culmine dell'ennesimo episodio di violenza, la ragazza si è fatta forza e ha chiesto aiuto ai carabinieri.
I militari sono subito intervenuti nella casa popolare nella quale viveva la coppia proprio mentre l'uomo, in preda alla rabbia, stava frustando la 23enne con dei fili elettrici. I carabinieri hanno immediatamente bloccato il 33enne e lo hanno arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sfruttamento della prostituzione.
Per il romeno, così, si sono aperte le porte del carcere di Velletri, dove è detenuto in attesa di essere giudicato. La giovane vittima di tanta feroce violenza è stata invece soccorsa dai sanitari del 118 giunti sul posto che l’hanno immediatamente trasportata in ospedale per i necessari controlli medici del caso, anche tenuto conto del bimbo che porta in grembo.
Fortunatamente le sue condizioni non destano particolari
preoccupazioni tanto che anche la sua gravidanza non dovrebbe essere stata compromessa. Di certo, però, difficili da curare sono le ferite dell’anima. Segni profondi che la ragazza porterà con sé per il resto della vita.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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