Preso il "nero" di Balduina, il capo della baby gang che terrorizzava il quartiere

La polizia ha arrestato un 19enne originario della Costa d'Avorio accusato assieme a due complici di aver messo a segno diverse rapine e aggressioni ai danni di ragazzini e dei proprietari bengalesi di alcuni minimarket alla Balduina

Preso il "nero" di Balduina, il capo della baby gang che terrorizzava il quartiere

Sembra una puntata di Romanzo Criminale e invece è la realtà di una Roma sempre più cruda e violenta. Siamo a Balduina, quartiere bene del quadrante nord della Capitale. È questo il territorio del “nero”. Brando Di Giammarco, classe 1998, soprannominato così per le sue origini africane. Diciannove anni appena, ma con all’attivo un curriculum criminale di tutto rispetto. Il ragazzo, originario della Costa d’Avorio, era diventato il terrore del quartiere.

Le vittime della sua gang erano i minorenni e i proprietari dei minimarket della zona. In particolare due bengalesi, che il “nero” minacciava quotidianamente. Il ragazzo, come riferisce Il Messaggero, svaligiava quotidianamente i negozi senza spendere neppure un euro. Attingeva con prepotenza dal frigorifero, spaccando persino la serratura quando il proprietario esasperato tentava di arginare le scorribande chiudendolo a chiave.

Uno dei due ha tentato di ribellarsi, ma è finita male. Invece di saldare il conto il giovanotto non ha perso tempo e gli ha sferrato un cazzotto in pieno volto. Poi lo ha buttato fuori dal locale minacciando di ammazzarlo mentre continuava a colpirlo con calci e pugni. Intimidazioni e insulti razzisti erano all’ordine del giorno per chi non faceva come diceva lui. Per questo quando i poliziotti del commissariato di Monte Mario gli hanno messo le manette ai polsi, gli hanno contestato anche di aver violato “la legge sulla discriminazione razziale”.

La gang del nero era il terrore anche dei ragazzini della zona. Minorenni che rapinava e teneva sotto scacco assieme ai suoi due complici. Proprio dalla denuncia di un gruppetto di 14enni aggrediti e derubati lo scorso aprile vicino ad un supermercato di zona, sono partite le indagini sulle scorribande del ragazzo. Il “nero” e un suo complice li avevano aspettati in un vicolo poco frequentato e si erano fatti consegnare tutto quello che avevano addosso. Trenta euro e una catenina d’oro. Un bottino misero, che ha giustificato però la violenza contro uno dei giovani del gruppo che si è ribellato. Il ragazzino è stato spintonato e sbattuto su una panchina.

La baby gang vantava conoscenze con i “Casamonica” e probabilmente non è questa l’unica rapina compiuta nel quartiere ai danni di ragazzi come loro, o più giovani.

Secondo il gip Di Giammarco grazie alla sua “spiccata capacità criminale” si era costruito un vero e proprio “stile di vita” tra rapine, estorsioni e prepotenze. Anche approfittando della sua “totale impunità in ragione della nazionalità”, si legge nelle carte dell’inchiesta raccolte dal Messaggero.

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