L'hanno già ribattezzata "multopoli", dal nome dell'inchiesta resa nota questa mattina. La Procura di Roma indaga su un presunto sistema architettato per cancellare le sanzioni ai veicoli di abitanti della città. Tra loro figurano anche volti noti, come il presidente della Lazio Claudio Lotito.
Sono state iscritte nel registro degli indagati 197 persone, e il gip ha disposto sequestri preventivi di oltre un milione di euro. Ben 800mila sono stati prelevati a una società di noleggio auto. L'inchiesta è partita dopo la denuncia di una funzionaria comunale.
I fatti contestati riguardano un periodo che va dal 2012 al 2014. Persona chiave dell'inchiesta sarebbe l'ex responsabile del dipartimento risorse economiche del Comune di Roma. L'ipotesi su cui sono al lavoro i magistrati è che il dirigente avrebbe contrassegnato le istruttorie delle multe che non dovevano diventare cartelle esattoriali.
Tra le tecniche utilizzate, e vi avrebbe fatto ricorso anche Lotito, c'era quella di far figurare come veicoli di scorta le auto private che erano state multate. Nel caso del presidente biancoceleste si trattava di 5 autovetture. Ai danni dello stesso Lotito è stato effettuato un sequestro preventivo di 26mila euro.
I legali del presidente della Lazio, comunque sottolineando che "si tratta di un clamoroso equivoco che verrà prontamente chiarito nelle sedi competenti"
e precisano che "le cifre contestate si riferiscono a multe di circa 15 mila divenute 26 mila per effetto delle sanzioni previste dalle cartelle, che riguardano macchine intestate a società di cui il presidente è socio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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