"Una mossa di karate": così il cliente eroe ha bloccato rapinatore

Decisivo l’intervento dei cittadini che erano nel locale. Un uomo ha preso uno dei rapinatori a colpi di karate, gli altri intanto strappavano l’arma dalle mani

"Una mossa di karate": così il cliente eroe  ha bloccato rapinatore

Una rapina come tante. I due malviventi non potevano però immaginare una reazione così decisa dei presenti che, insieme, si sono battuti in difesa di Chaokang Zhou, il proprietario del bar. L’uomo non è stato lasciato da solo a vedersela con quei due criminali che martedì sera hanno fatto irruzione nel suo caffè con l’intento di rapinarlo. Zhou ha 56 anni ed è titolare dell’Europeo in viale Antonio Ciamarra, quartiere Cinecittà.

Ha potuto contare sul coraggio di alcuni clienti, compresa una donna, che hanno braccato uno dei due rapinatori, Enrico Antonelli, mentre l’uomo, entrato per primo nel locale e armato di una pistola, pretendeva l’incasso della giornata. Uno di loro l’ha atterrato con un colpo di karate. “La mia non è stata una reazione dettata dal coraggio, ma provocata dalla paura di quello che poteva succedere a mia moglie, a Chaokang e alla sua famiglia. Così ho fatto quello so fare e con un colpo di arti marziali ho steso il rapinatore”, spiega al Messaggero uno dei presenti. Gli altri clienti intanto disarmavano il rapinatore.

Anche altre due persone, come lui clienti abituali, si gettano nella mischia. Sono un ispettore di polizia che non era in servizio e un poliziotto in pensione. “Poi sono andato ad aiutare Chaokang che non riusciva a tenere fermo il rapinatore. Erano avvinghiati a terra, così con il piede gli ho schiacciato con forza i testicoli e l’ho bloccato”, continua uno degli eroi di quella sera.

È tutto ripreso dalle telecamere di sorveglianza del locale. Ma la traiettoria del colpo che ha ucciso il secondo rapinatore, Ennio Proietti, 69 anni, non è chiara. Proietti, infatti, è stato ripreso mentre interviene in soccorso dell’amico, ma poi esce dal raggio delle telecamere. Per il momento, Antonelli, che è in ospedale, è stato fermato per tentata rapina. Mentre il fronte dell’omicidio resta ancora incerto. I fotogrammi della rapina sono chiari sono in parte. Zhou appena vede uno dei due rapinatori, trova il coraggio di balzare fuori dal bancone e assalire Antonelli che viene braccato anche da due clienti, presenti in quel momento nel locale e da una donna, moglie di uno dei due.

Proietti, che morirà dopo esser stato raggiunto all’addome da uno dei diversi colpi esplosi, si ferma all’ingresso a fare da palo. Piccola digressione. La storia criminale di Proietti è piuttosto lunga. Alle spalle ha una condanna scontata a 30 anni per il rapimento e l’assassinio di Giovanni Palombini. Era legato anche alla famiglia dei cosiddetti pesciaroli, batteria della banda della Magliana, entrati poi in rotta di collisione con l’organizzazione criminale, perché ritenuti responsabili della morte del Negro, al secolo Franco Giuseppucci. Ma torniamo alla sera del colpo.

I due malviventi arrivano di fronte al locale in sella a un motorino, che verrà parcheggiato a qualche metro di distanza dal bar e che sarà lasciato acceso. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’esplosione dei colpi. Ciò che è certo è che nella concitazione partono diversi colpi di pistola. Sul posto, gli agenti di polizia della Squadra Mobile e gli uomini della Scientifica troveranno un proiettile a terra. Un secondo è stato tolto dalla gamba del titolare del locale all’ospedale Umberto I, mentre un terzo è ancora conficcato nel corpo di Proietti.

Formalmente il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia ha aperto un secondo fascicolo per tentato omicidio (il cinese non risulta indagato) disponendo inoltre una consulenza balistica per chiarire la dinamica della sparatoria.

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