Rossi, miracolo sfiorato Negli Usa vince Pedrosa

Nella notte il Gp di Laguna Seca. Valentino recupera e insidia Pedrosa, in fuga, fino all’ultima curva: "Era troppo rischioso. Meglio pensare al campionato"

Rossi, miracolo sfiorato 
Negli Usa vince Pedrosa

Nanni Scaglia

Laguna Seca - Si sono passati e ripassati un paio di volte nei primi giri, con Valentino Rossi che ha infilato appena dopo il via Casey Stoner al Cavatappi e l'australiano che ha replicato sul breve rettilineo dei box. A differenza dell'anno scorso, però, i due non erano da soli, ma, anzi, inseguivano Daniel Pedrosa, scattato benissimo, come suo solito, al via. Una bella sfida, giocata sul filo dei centesimi, con Pedrosa, però, a fare da lepre davanti, con un ritmo impressionante. Una sorpresa, perché nelle prove Dani non si era visto un granché (era quarto) e, soprattutto, la Honda sembrava in grande difficoltà, comunque inferiore sia alla Yamaha sia alla Ducati. Ma con la pista libera davanti, Pedrosa è in grado di fare la differenza, tanto che alla fine del 12º giro aveva già oltre due secondi di vantaggio (2"170), con Rossi passato secondo, ma in affanno alle sue spalle. Il margine dello spagnolo è salito costantemente e decimo dopo decimo fin oltre metà gara, fino a diventare incolmabile, nonostante un inevitabile rallentamento finale, con Rossi che è arrivato a insidiarlo fino all'ultima curva, perdendo la volata per tre decimi. «L’ho visto vicino e ho provato a infilarmi, ma era comunque troppo pericoloso», annota Rossi a fine gara, comunque soddisfatto del secondo posto: «Pensiamo al campionato».

Come spesso accade, per il risultato finale del Gp Usa sono state fondamentali le prove, ma questa volta in modo piuttosto differente dal solito. Infatti, non è stata decisiva la migliore o peggiore messa a punto trovata da ciascun pilota per la propria moto, piuttosto hanno inciso di più gli errori commessi sabato da Jorge Lorenzo. Sbagli gravi, che hanno condizionato pesantemente la prestazione del pilota della Yamaha e che avrebbero potuto anche avere conseguenze per il prosieguo del mondiale. Sia nelle libere sia nelle ufficiali, prima della doppia caduta, Jorge aveva messo in mostra un passo spaventoso, decisamente migliore di quello di Rossi e, soprattutto, Pedrosa, tanto da ipotizzare una fuga solitaria dello spagnolo della Yamaha. Ma nonostante fosse stato messo in guardia dalla prima scivolata, negli ultimi venti minuti delle prove ufficiali, Lorenzo ha continuato a tirare come un forsennato, fino a commettere il secondo errore, questa volta decisivo, perché nel violento impatto con il terreno Jorge ha riportato la lussazione della clavicola destra e una micro frattura al piede destro, che lo hanno chiaramente fatto correre in condizioni fisiche precarie. Così, da possibile vincitore, Lorenzo si è ritrovato sconfitto ancora prima di iniziare, costretto a una gara di contenimento quando invece avrebbe potuto essere di attacco. Come ha confermato il suo incredibile terzo posto finale, che avrebbe potuto essere addirittura un secondo, se Jorge fosse riuscito in un sorpasso disperato a quattro giri dalla fine. Forzata la frenata, Lorenzo ha quasi rischiato di cadere, salvandosi senza sapere il perché. Così, Valentino ha portato a casa un secondo posto importantissimo per il mondiale, perché gli permette di allungare in classifica generale, anche se per tutto il fine settimana Rossi è sembrato più opaco del compagno di squadra.

A rallentare Casey Stoner, invece, non è stato tanto la caduta di sabato, quanto la sua ormai cronica debolezza, dovuta a un male per il momento ancora misterioso. Questa settimana, l'australiano della Ducati si sottoporrà a una serie di esami clinici per cercare di scoprirne la causa, ma intanto continua a perdere punti importanti per il campionato.

A Barcellona e Assen, Casey aveva dovuto accontentarsi del terzo posto, mentre a Laguna Seca, dove in passato era stato imbattibile, è addirittura finito fuori dal podio, ancora una volta costretto a rallentare perché senza forze da metà gara in poi. Finalmente buona la prestazione di Nicky Hayden, che ha portato la seconda Ducati fino al quinto posto, mentre Andrea Dovizioso è caduto per il secondo GP consecutivo.

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