Rovinati dal gioco d’azzardo finiscono in mano al cravattaro

Alla fine le vittime si ribellano e fanno arrestare il «carrozziere di Lissone»

Perde 30mila euro al lotto e si rivolge allo strozzino che nel giro di due anni le porta via 200mila euro e due appartamenti. Alla fine, disperata, si rivolge alla polizia facendo arrestare il «carrozziere di Lissone» Calogero «Lillo» Sansone, 48 anni.
L’uomo infatti era piuttosto noto in Brianza, dove veniva considerato una specie di banca a cui rivolgersi con fiducia. Tanto che gli investigatori della quadra mobile hanno contato almeno una quarantina di «clienti», nessuno che però abbia avuto il coraggio di denunciarlo, neppure a indagine avviata.
Lui del resto era un vero «professionista»: i soldi li faceva girare attraverso la sua attività, come pagamento delle sue prestazioni di carrozziere. Oppure aprendo e chiudendo altre società.
Ma quella vittima particolarmente strizzata gli è stata fatale. La donna, una quarantenne agiata con il vizio del gioco, si trova in difficoltà e si rivolge a lui nel 2003, facendosi prestare 30mila euro al 15 per cento mensile. Alla scadenza non riesce a restituire il debito che si moltiplica con progressione geometrica e nel giro di due anni si ritrova spoglia dei risparmi suoi e della madre, circa 200mila euro, e di due appartamenti. Non solo, ma la donna fa finire nella rete anche il fidanzato di una sua parente, un ventenne con la passione del casinò: chiede 3mila euro che in breve diventano 7.500.
Lillo del resto ci sapeva fare e nessuno sfuggiva alle sue sgrinfie.

Se il malcapitato chiedeva una proroga spiegando di non avere il becco di un quattrino, lui rispondeva aprendo il cassetto e mostrando una pistola (giocattolo) e un passamontagna: «Vai a fare una rapina allora, basta che mi dai i soldi».

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