Il ruggito di Francesca e il canto del cigno di Flavia

Una questione di autostima. Francesca Schiavone ha sempre creduto in se stessa, anche in un momento di crisi, Flavia Pennetta no. E la differenza è tangibile. La «leonessa» ha battuto in due set (6-4, 6-4) la russa Maria Kirilenko ed è entrata di forza fra le prime otto del Roland Garros. Con questa impresa ha conquistato per la quarta volta i quarti di uno Slam, impresa mai riuscita a una italiana, e superato nel ranking la sua amica-rivale di sempre che non ce l’ha fatta a tenere il passo di Caroline Wozniacki nel terzo set. Un’occasione mancata di poco, prima sul piano mentale, poi su quello fisico. Lo racconta anche il risultato di 7-6, 6-7, 6-2 a favore della danese. È sfumata così la possibilità di dare vita al derby tutto italiano che avrebbe garantito una presenza azzurra in semifinale a Parigi. L’ultima a riuscirci fu Silvana Lazzarini nel 1954. La Schiavone ha la possibilità di raggiungerla, basta che non ripeta con la Wozniacki, campionessa di straordinarie doti atletiche, numero 3 al mondo, gli errori compiuti dalla Pennetta.
Due i momenti decisivi. Sul 3-3 pari del primo set ha annullato tre palle break prima di fare la differenza. In quello successivo ha mostrato una grande forza interiore quando ha gettato al vento 5 palle per andare sul 4-0 e s’è fatta raggiungere sul 4-4. In altri tempi sarebbe andata alla deriva, stavolta ha ripreso in mano il gioco. E la musa del tennis l’ha aiutata con un net vincente nel nono gioco che ha fatto da prologo a quello decisivo. Al momento è addirittura nona nel ranking, un posto davanti alla Pennetta, ma solo vincendo può tenere a distanza Petrova, Henin e Hantuchova. Ci riuscisse conquisterebbe una posizione da record. Per la cronaca Maria Petrova ha posto fine alla passerella di Venus Williams, numero 2, che aveva infiammato pubblico e fotografi con i suoi provocanti vestitini.
È mancata, invece, un po’ di convinzione alla Pennetta che ha perso il match nel primo set quando non ha sfruttato due set-ball sul 5-4 e ha malamente perso il tie-break con tre errori di dritto. Nel set successivo, pur giocando a sprazzi in modo divino, s’è complicata la vita imponendosi al tie-break dopo aver mancato altri due set-ball sul 5-4 e sul 6-5. Nel terzo ha chiuso la corsa sul 2-2. Peccato.

Flavia poteva fare di più, ma ha dimostrato di aver superato il periodo peggiore (quattro sconfitte fra primo e secondo turno nei tornei precedenti) e di essere nuovamente in grado di competere con qualsiasi avversaria. Ieri ha costretto la più quotata Wozniacki, che vanta pochi vincenti ma non sbaglia mai, a una partita di puro contenimento protrattasi per 3 ore. Solo una consolazione.

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