La relazione sullo stato sanitario del Paese e il bilancio annuale dell'Inps tracciano i contorni del Belpaese, evidenziando una situazione in cui la popolazione aumenta ma al contempo invecchia sempre più. Accanto a questo dato emerge anche una diminuzione del numero di under30 occupati stabilmente e un leggero aumento del tasso di disoccupazione, dovuto anche alla crisi, leggermente superiore alla media dei Paesi Ocse.
Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha presentato questa mattina la relazione sullo stato sanitario del Paese 2009-2010. I dati presentati mostrano una popolazione che continua a crescere e raggiunge i 60 milioni di abitanti, ma che continua anche allo stesso tempo a invecchiare, con un incremento degli ultra 65enni, che rappresentano attualmente il 20,3% della popolazione.
E se il Paese invecchia, il bilancio sociale presentato oggi dall'Inps mostra l'immagine lavorativa dell'Italia, evidenziando una situazione in cui sempre meno persone al di sotto dei quarant'anni hanno un contratto regolare da dipendenti nel settore privato, mentre sono in forte aumento gli ultracinquantenni, anche grazie alle nuove misure in tema di pensioni, che tengono sul posto di lavoro un buon numero di persone incluse nella fascia d'età tra i 55 e i 59 anni, in aumento del 6,5%. L'aumento riguarda anche gli ultrasessantenni ancora occupati, in crescita dell'8,9% nel 2010 rispetto all'anno precedente.
Altro dato che emerge dal bilancio Inps è la drastica diminuzione degli occupati nelle fascie d'età più giovani. Al di sotto dei diciannove anni il calo è di oltre la metà (-55,2%), a fronte di un calo complessivo degli occupati del 3,7%. In calo anche gli impiegati tra i 20 e i 24 anni, del 20,4% nel biennio. Salendo con l'età la riduzione del numero di occupati si fa sensibilmente inferiore, con i giovani tra 25 e 29 anni in calo del 12,8% e i lavoratori tra i 30 e i 40 del 7,8%.
Dati, quelli sull'occupazione, che sostanzialmente evidenziano come il "costo" della contrazione del numero degli occupati ricada praticamente solo sulle spalle degli under 40.
Con il numero degli occupati in contrazione sale anche il tasso di disoccupazione, non solo in Italia, ma in tutta l'area Ocse. E se nell’area ocse il segno più nel mese di ottobre si ferma all’8,3%, dall’8,2% del mese precedente, in precedenza stabilita fin da gennaio, il tasso di disoccupazione in Italia sale dall'8,3% all'8,5%, dato sostanzialmente in linea con quello di altre europee (Olanda e Spagna: +0,3%) e leggermente superiore alla media dell'Eurozona (+0,1%), mentre l'unico dato in controtendenza è quello della Germania, in cui il tasso va in ribasso di due decimi, fermandosi al 5,5%.
Dai dati dell'Inps emerge anche un aumento della spesa pensionistica, che sale a quota 191,2 miliardi (+2,7%), con un aumento di circa 5 miliardi. Il reddito pensionistico medio si ferma a 1.084 euro al mese (1.
312 e 893 euro, a secondo che si parli del settore maschile o femminile), con un aumento della cifra che si registra al nord, dove la media raggiunge i 1.191 euro, che diventano 1.141 al centro e si abbassano fino 876 euro di reddito pensionistico medio nel Meridione.
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