Maria Sorbi
A volte è un dolore sordo ai lombi, altre è una morsa acuta e improvvisa. Assomiglia a una scossa elettrica in mezzo alle scapole o si manifesta come un fastidio latente ma continuo. Nelle sue mille varianti, il mal di schiena è il male più popolare, soprattutto dai 40 anni in su. Nella maggior parte dei casi si tratta con anti infiammatori, fisioterapie e manipolazioni manuali. Ma volte porta in sala operatoria, ad esempio se è necessario un intervento all'ernia o l'inserimento di una protesi. Ora l'operazione alla schiena non è più invasiva come è stata fino ad oggi. A mettere in pratica la nuova tecnica contro il mal di schiena ribelle è Roberto Bassani, direttore di Chirurgia vertebrale 2 all'istituto ortopedico Galeazzi di Milano.
LO SLALOM TRA ORGANI
Bassani non effettua tagli, non lede tessuti né muscoli. Ma per arrivare a intervenire sui dischi lesionati della colonna vertebrale pratica solo una mini incisione all'altezza dell'ombelico, circa 2,5 centimetri. Da lì raggiunge la schiena con un mini endoscopio, dotato di telecamera, collegato a un monitor e lo guida lungo 20 centimetri di slalom tra organi e membrane per raggiungere il punto esatto dove riparare la lesione. «In questo modo - spiega il chirurgo, che ha appena pubblicato i risultati del suo intervento su un importante manuale di chirurgia vertebrale edito a New York - non creiamo lesioni ai tessuti e il recupero del paziente è molto più veloce. Nella norma sono sufficienti due o tre giorni di degenza. Con l'intervento tradizionale invece, quello che incide la schiena, nel 12% dei casi i pazienti risolvono il problema principale ma accusano un dolore, lieve ma perenne, alla schiena». In sostanza la tecnica ribalta le regole della chirurgia mini invasiva della colonna vertebrale e riduce anche i costi della sanità. Bassani sta insegnando come operare anche ai colleghi americani che periodicamente, da un anno a questa parte, stanno seguendo stage mirati al Galeazzi.
SFUMATURE DI LOMBALGIA
Il mal di schiena racchiude in sé un rischio: quello di perdersi in un meandro di esami e rimedi inutili per capire da cosa dipenda. Nel caso della lombalgia, ad esempio, soltanto nel 20% dei casi c'è un problema specifico evidente: il restante 80% è provocato da postura sbagliata, stress, sovrappeso, cattiva forma fisica. Se si analizza la colonna per segmenti, il dolore al centro delle scapole nella parte superiore è dovuto, il più delle volte, a rigidità o contrattura muscolare. Se un dolore si irradia tra gli arti, sia superiori sia inferiori, è bene indagare la possibile presenza di uno schiacciamento di una radice nervosa o di una possibile frattura delle vertebre. Ancora, il dolore centrale localizzato sulla colonna può essere dovuto a un problema ai dischi, a un danno ai legamenti o a contratture muscolari. Capire se il motivo del dolore è muscolare o scheletrico non è difficile se si sa a chi rivolgersi e che esame fare. Quando bisogna preoccuparsi? «Quando il dolore dura per più giorni - spiega Bassani - e non si attenua con un cambio di posizione, allora vanno fatti degli accertamenti. Il primo passo non è la risonanza magnetica, utile ma costosa, ma prima di tutto una visita dallo specialista: ortopedico, fisiatra, meglio se specializzato nelle patologie della colonna vertebrale. Se non è evidente una causa neurologica di compressione e se il dolore non passa nell'arco di una settimana con gli antinfiammatori e i miorilassanti, allora occorre una radiografia. Solo se questa non aiuta a risalire alla causa del dolore sono necessarie una tac o una risonanza magnetica».
QUANTI ERRORI
Gli errori che commettiamo per combattere il mal di schiena non riguardano solo le posture sbagliate ma anche il modo in cui ci curiamo: «Per la lombalgia cronica - spiega Bassani - è ormai dimostrato che restare fermi a letto è inutile e peggiora la situazione. Stare a riposo non significa stare immobili. Senza senso anche ricorrere a cocktail di sali minerali come potassio e magnesio: non esiste alcuna evidenza scientifica che abbiamo effetto. Lo stesso dicasi per gel e pomate di arnica o piante come l'artiglio del diavolo che sono sì degli antinfiammatori ma non è dimostrato che funzionino per via dermica».
Sbagliamo parecchie cose anche nel nostro stile di vita: fumare fa male anche alla schiena e non favorisce di sicuro l'ossigenazione del sangue. Fondamentale fare sport, meglio se aerobico. Ma attenzione a salti e colpi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.