Se un frullato tiene a bada ipertensione arteriosa e diabete

Bere frullati a base di verdure e frutta di stagione consente di tenere a bada il diabete e l’ipertensione arteriosa. Lo dimostrano due studi britannici condotti dall’Università di Newcastle

Se un frullato tiene a bada ipertensione arteriosa e diabete

Una dieta a base di zuppe di cereali e frullati preparati con verdure e frutta di stagione aiuta a contrastare efficacemente il diabete e la pressione arteriosa.

Questo nuovo regime alimentare si basa sull’assunzione di un quantitativo di circa 850 calorie quotidiane. Esse sono apportate grazie ad alimenti genuini e salutari. La dieta dei frullati è anche in grado di far dimagrire in poco tempo, donando benefici a chi soffre di pressione alta.

Bere frullati durante la giornata, soprattutto a colazione, aiuta a riattivare il metabolismo che può essere rallentato a causa di uno stile di vita sedentario o cattive abitudini alimentari come l’apporto di cibi grassi o ricchi di zucchero. Inoltre la frutta e la verdura contenuta nei frullati è ricca di vitamine, sali minerali e antiossidanti, preziosi per il sostentamento dell’organismo.

Questa dieta è stata oggetto d’esame di due studi britannici commissionati dal servizio sanitario nazionale inglese. Grazie ad essi si sta cercando di delineare un regime alimentare salutare per tutti coloro che soffrono di determinate malattie metaboliche. Finora il team di ricerca dell’Università di Newcastle ha dimostrato che circa un terzo dei pazienti nutriti a zuppe e frullati sono riusciti a tenere a bada il diabete di tipo 2.

In un secondo studio analogo, invece, si è dimostrato che su 143 volontari, a due terzi è stata tolta la prescrizione della pillola per contrastare la pressione alta. I ricercatori hanno infatti dimostrato che, dopo circa 12 settimane di dieta, si tende a perdere peso e a non avere più problemi di ipertensione arteriosa. Dopo aver seguito rigorosamente la dieta dei frullati e, quindi, non assumendo cibi ricchi di sale e grassi, i volontari sono dimagriti in poco tempo. Molti di essi per i successivi due anni alla dieta non hanno avuto più bisogno di assumere farmaci per contrastare l’ipertensione o il diabete di tipo 2.

Questa dieta ha permesso a molti pazienti obesi di ridurre il quantitativo giornaliero di calorie, da 3000 a 850. Il servizio sanitario nazionale inglese ribadisce che debba essere seguito sotto l’osservazione di un medico, il quale deve tenere sotto controllo la pressione sanguigna dei pazienti che lo adottano.

In caso di ricomparsa di problemi di ipertensione arteriosa, l’uso dei farmaci deve essere reintrodotto.

Grazie ai risultati incoraggianti raccolti finora da questi due studi britannici, a settembre prenderà avvio un progetto pilota che consentirà di promuovere questo regime alimentare in maniera appropriata.

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