È il cruccio di ogni genitore quello di lasciare o meno che il proprio piccolo al momento della nanna si addormenti da solo, accettando che possa anche piangere un po' senza intervenire subito. Alcuni ci riescono, altri meno, ma un nuovo studio aggiunge supporto all'idea che il metodo è efficace e non causa stress o problemi emotivi duraturi ai bambini.
A svolgerlo gli studiosi della Flinders University, in Australia, che hanno pubblicato un articolo su Pediatrics. I ricercatori hanno lavorato su 43 coppie di genitori che avevano bambini tra i 6 e i 16 mesi con problemi di sonno.
Sono stati costituiti tre gruppi: il primo, in cui a mamma e papà è stata insegnata una tecnica chiamata "estinzione graduale", che prevede l'allontanamento nel giro di un minuto dalla camera del piccolo e l'attesa il più possibile prima di confortarlo se piange; il secondo che ha sperimentato un metodo chiamato "dissolvenza al momento di andare a letto", che prevede la messa a nanna del piccolo al momento in cui solitamente si addormenta rimanendo nella stanza fino a quando prende sonno; infine, il terzo che fungeva da gruppo di controllo.
In generale le tecniche di training per dormire si sono rivelate efficaci: i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, erano più bassi, i piccoli lasciati a piangere per un po' da soli hanno preso sonno 15 minuti più
velocemente di quelli del gruppo di controllo, quelli con mamma o papà nella stanza 12 minuti più velocemente.In più, i bambini appartenenti al gruppo del "pianto controllato" si svegliavano con meno frequenza durante la notte.
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