L’Alzheimer e il Parkinson si sconfiggono (anche) con la birra

Grazie a una molecola contenuta dal luppolo, lo xantumolo, la pinta diventa antidoto contro le malattie neurodegenerative

L’Alzheimer e il Parkinson si sconfiggono (anche) con la birra

Bersi una birra sarà ancora più piacevole. Il motivo è presto detto: secondo uno studio – pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry – la pinta è un ottimo alleato contro malattie degenerative quali Alzheimer e Parkinson.

L’antidoto è dunque alcolico. Il merito è tutto del luppolo o meglio da una molecola da esso contenuta, lo xantumolo. La sostanza, secondo gli scienziati, sarebbe in grado di proteggere le cellule cerebrali da danni ossidativi. Più luppolo c’è, meglio è. Sono dunque consigliate le birre amare, che alla pari delle sorelle bionde, rosse e scure, devono essere comunque bevute con moderazione per non gravare, in primis, sul fegato.

I ricercatori, coordinati dal professor Jianguo Fang hanno condotto test in laboratorio su cellule di topo. E gli esperimenti sono andati bene: è ufficiale, la birra rallenta la demenza e le patologie neurologiche. Inoltre, tra le capacità benefiche del polifenolo ci sarebbe anche una discreta capacità protettiva dell’apparato cardiovascolare e proprietà antitumorali.

Dopo il salutare bicchiere di rosso a tavola, ecco dunque anche la pinta di birra. Per quanto riguarda il vino, esso contiene una sostanza estremamente simile al xantumolo: si tratta del il resveratrolo (un fenolo) con principi attivi antiossidanti e antinfiammatori.

Tra le conclusioni della ricerca si legge che un precedente studio canadese (targato 1998) aveva evidenziato tassi più bassi di cancro alla prostata in bevitori regolari di birra.

Il che suggerisce le funzioni protette delle molecole Xn: “I nostri risultati suggeriscono che lo xantumolo potrebbe diventare il farmaco candidato principe alla prevenzione della malattie neurodegenerative”.

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