L'Italia è il fanalino di coda dell'Europa: una donna su 4 bocciata in contraccezione

Società italiana di ginecologia e ostetricia ha pubblicato uno studio nel quale dimostra che le donne italiane sono poco informate e poco utilizzano i metodi di contraccezione

L'Italia è il fanalino di coda dell'Europa: una donna su 4 bocciata in contraccezione

Una donna italiana su 4 viene "bocciata" nell'esame della contraccezione: il 24,8% delle donne in età fertile, infatti, utilizza sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata.

Come spiega la Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia, in occasione del Giornata mondiale della contraccezione che si celebra oggi, l'Italia è il fanalino di coda dell'Europa su questo campo. Sempre più donne scelgono di non prendere pillole anticoncezionali o di utilizzare altri metodi simili e opta per il fatalismo, "speriamo che me la cavo".

Nella Giornata mondiale della contraccezione viene presentata anche un'indagine condotta in 9 Paesi, su 4.500 donne (500 italiane) tra i 20 e 29 anni e i dati sono allarmanti. In Italia, il 17,5% ricorre alla pratica del coito interrotto, il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3,1% alla buona sorte o altri rimedi. Quanto alla contraccezione ormonale viene scelta invece solo dal 16,2%.

"L'Italia è il fanalino di coda in Europa. Serve una svolta. Il ricorso alla contraccezione ormonale risulta particolarmente basso nelle regioni del Mezzogiorno e in Sicilia. Proprio nelle aree in cui si concentrano più della metà delle baby-mamme under 19" - spiega Paolo Scollo, presidente della Sigo.

"Il quadro che abbiamo delineato denota una scarsa consapevolezza e richiede interventi di educazione sessuale e all'affettività sin dalla scuola - continua lo specialista -. Nel nostro Paese certi temi sono ancora considerati un tabù. Soprattutto servono programmi educazionali specifici per le categorie più propense a comportamenti scorretti e pericolosi, come gli under 30 e le donne di origine straniera".

"E' necessario - conclude - che sia approvata, quanto prima, una legge per l'educazione alla sessualità e all'affettività nelle scuole.

Perché poche done sanno che i sistemi intrauterini, a differenza di spirali al rame e impianti sottocutanei, hanno un'azione esclusivamente locale e non agiscono a livello sistemico. Per tutti questi motivi sono particolarmente indicati anche per le 20-30enni. Bisogna fare tanta educazione".

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