Mesoterapia, la terapia che si può fare anche d’estate, contro adiposità localizzate e cellulite

Una terapia la cosidetta "Meso". che nonostante venga utilizzata da anni, rimane tra le migliori per combattere cellulite e adiposità localizzate, con un effetto quasi chiururgico

Mesoterapia, la terapia che si può fare anche d’estate, contro adiposità localizzate e cellulite

Quella della mesoterapia, non è una tecnica recentissima, veniva utilizzata fin dagli inizi del secolo scorso per combattere alcune patologie come sindromi dolorose o in estetismi. Spesso viene sottovalutata e in alternativa proposte costosissime terapie con macchinari iper tecnologici. Eppure la mesoterapia intradermica è a tutt’oggi una delle tecniche più efficaci per combattere centimetri localizzati, cellulite e inestetismi. Questo perché interviene direttamente nelle zone colpite con una precisione quasi “chirurgica”. In più, e non è una cosa da sottovalutare, è uno dei pochi trattamenti che si può eseguire anche in estate, anche se il periodo migliore è quello della primavera per apprezzare al meglio i risultati durante le vacanze.

Come si esegue?

La stasi venolinfatica degli arti inferiori (è un disturbo patologico della circolazione, che colpisce principalmente gli arti inferiori, in cui le vene non sono in grado di trasportare in modo corretto il sangue dalle estremità al cuore, ndr) può ripercuotersi sul microcircolo alterando i meccanismi di regolazione propri delle cellule endoteliali più periferiche. I delicati equilibri che regolano lo scambio intra-extravasale e intra-extracellulare poco alla volta sono alterati fino a portare ad una evoluzione degenerativa del tessuto interessato o pannicolopatia meglio nota a tutti con il termine di cellulite.

Una valida soluzione in medicina estetica per combattere questo problema, che colpisce la maggior parte delle donne, è appunto la mesoteratia. Viene utilizzata per combattere gli inestetismi della cellulite, in modo particolare permette di contrastare gli effetti della ritenzione idrica e dell‘eventuale insufficienza venosa e linfatica cronica degli arti inferiori, migliorando gli aspetti delle zone colpite e del tipico effetto a "buccia d‘arancia" della cute.

Consiste nell'iniettare a livello del derma un cocktail di sostanze che svolgono varie azioni: drenante, lipolitica, antinfiammatoria, protettiva del circolo sanguigno e così via. Un mix su misura, in base al problema da affrontare. Se, per esempio, nella cellulite prevale la componente edematosa, si privilegia un farmaco che favorisce lo smaltimento dei liquidi in eccesso. Mentre se si tratta di accumuli adiposi localizzati, si punterà su sostanze sciogli-grassi.

Il trattamento viene effettuato a livello ambulatoriale in strutture mediche, ed è praticamente indolore visti gli aghi usati per la terapia. Inoltre, mentre in passato lasciava lividi importanti o gonfiori locali perché venivano usati contemporaneamente molti aghi per trattare la zona, ora usandone uno soltanto di circa 4mm, e avendo cambiato la composizione dei farmaci usati, praticamente gli effetti collaterali sono ridotti al minimo.

Dopo la seduta è possibile riprendere la normale attivitò senza nessun problema. Le sedute hanno in genere frequenza settimanale, e prevedono dei cicli di attacco e mantenimento dell‘effetto ottenuto. In ogni caso i risultati non sono mai immediati: per cominciare a vedere una riduzione della buccia d’arancia e una pelle più levigata occorre effettuare almeno 2-3 trattamenti. In genere si consigliano 8-10 sedute, a distanza di una settimana l’una dall’altra.

Quali zone si possono trattare?

Sostanzialmente i punti critici, come l'interno delle braccia, l’addome e le gambe. Si può anche trattare la zona del viso regalando nuovo turgore alla pelle.

Che tipo di medicinali vengono usati

Ovviamente come dicevamo prima, è il medico a scegliere il cocktail di farmaci più indicati per il problema specifico, in ogni caso i più comuni che si usano nelle sedute di mesoterapia, sono utilizzati anche in altri trattamenti medici, per cui risulta facile conoscere le loro proprietà. Fra queste troviamo:

Sostanze simpaticolitiche: come la lidocaina, la mesocaina e la procaina. Sostanze linfotoniche e venotropi: le più conosciute sono l'esberiven o l' hammamelis multipotencia.
Sostanze decontratturanti e antinfiammatorie
Sostanze vasoattive: possono essere, per esempio, betabloccanti, beta-stimolanti o papaverinici.
Sostanze antibiotiche.
Eutrofici (ricchi di nutrienti): come la placenta Lucchini, la blastoestimulina o la centella asiatica, dei rigeneratori cellulari molto apprezzati e usati per migliorare la cicatrizzazione, evitare l'apparizione di smagliature, ecc.
Diversi tipi di ormoni.
Vitamine che si usano principalmente per l'azione analgesica.
Sostanze omeopatiche

Per i trattamenti estetici che si eseguono per ridurre la cellulite e il grasso localizzato, si usano diverse soluzioni:

Liporiduttori: Solitamente sono composte da sostanze come la L-Carnitina, la caffeina (efficace per muovere e metabolizzare gli acidi grassi) e il silicio organico (favorisce la rigenerazione del collagene e dell'elastina, migliorando la tonicità della pelle).
Anticellulite: La caffeina, la centella asiatica o l'estratto di carciofo (molto diuretico, per cui aiuta a evitare la ritenzione dei liquidi) sono le sostanze iniettate pià frequentemente per questo obiettivo.

Le controindicazioni

Una controindicazione assoluta alla intradermoterapia è data dall'allergia verso i farmaci da utilizzare. Per questo è importante che sia un medico ad eseguire il trattamento. Si deve tenere presente che una reattività allergica può svilupparsi anche tardivamente, dopo un periodo di trattamento senza alcuna manifestazione di sensibilità. Altra controindicazione assoluta è rappresentata dai difetti della coagulazione come emofilia e piastrinopenia, oppure da terapie in atto con anticoagulanti.

Coloro che sono in terapia con antiaggreganti piastrinici (per esempio cardioaspirina), dopo aver consultato il medico curante, possono

sospenderne l’assunzione per alcuni giorni prima del trattamento. In presenza di patologie sistemiche croniche sarà comunque il medico a valutare l’opportunità o meno di un trattamento intradermico terapeutico o estetico.

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