Nuove cure incisive anche per il melanoma

Luisa RomagnoniPersone che sopravvivono al cancro. Sono molte, un numero in continuo aumento: 3milioni oggi, quasi il doppio rispetto al milione e 400mila del 1993. E questo grazie anche alle terapie immunoterapiche. Molecole innovative che contrastano il tumore stimolando il sistema immunitario. Hanno il potenziale per migliorare la sopravvivenza a lungo termine e l'esito clinico, di diverse neoplasie maligne, difficili, come il melanoma e il tumore del polmone. Ma i tempi di accesso ai cittadini sono lunghi e i costi elevati. Se n'è parlato in occasione dell'incontro di formazione, promosso dal Master di comunicazione scientifica della Sapienza «La scienza nella pratica giornalistica», con il supporto di Msd Italia. «Al 2014 oltre 2,9 milioni di italiani hanno avuto una diagnosi di tumore nel corso della loro vita, con le donne che mostrano una più alta prevalenza (56 per cento)», afferma Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. Nonostante i progressi degli ultimi decenni, la mortalità per tumore, rimane elevata: nel 2011 in Italia si sono registrati intorno ai 175mila decessi, vale a dire circa tre ogni mille persone. «Tuttavia, confrontando i dati del 1996 con quelli più recenti disponibili del 2014, si nota un significativo decremento della mortalità, del 18% tra gli uomini e del 10 tra le donne». Il melanoma, è la neoplasia che ha ottenuto finora i maggiori progressi dall'immunoterapia. «Si tratta della malattia da cui abbiamo appreso la maggior parte di ciò che sappiamo, circa l'uso degli inibitori degli immuno-checkpoint», spiega Paolo Ascierto, direttore immunoterapia oncologica Istituto Fondazione Pascale, Napoli. «Abbiamo imparato che la capacità di adattabilità del sistema immunitario e la memoria immunitaria, sono alla base dei benefici in termini di sopravvivenza a lungo termin».

Nel 2011, l'approvazione di ipilimumab, è stata il punto di partenza dell'immunoterapia. Oggi la ricerca ha sviluppato diversi altri inibitori dei checkpoint immunitari. Tra questi, pembrolizumab, terapia che sta dimostrando un'ampia azione.

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