Salvini sbatte la porta in faccia alla Germania. E lo fa sul tema più caldo del momento, quello del ricollocamento dei migranti. L’accordo che il ministro dell’Interno tedesco, Seehofer aveva annunciato come “vicinissimo” alla meta, ora si allontana inesorabilmente. E rischia di naufragare del tutto.
Nei giorni scorsi era stato annunciato il passaggio del dossier ricollocamenti sarebbe passato dai ministri dell’Interno ai vertici dei rispettivi governi. Ovvero alla Cancelliera Merkel e al premier Conte. Salvini infatti aveva fatto capire al collega tedesco che avrebbe firmato l’intesa solo con l’assicurazione di un patto a "costo zero". Nel senso che ogni migrante riportato da Berlino a Roma dovrebbe automaticamente far partire un profugo sbarcato in Italia e diretto alla Germania.
È chiaro però che i due falchi, Seehofer e Salvini, non possono permettersi di firmare accordi in cui "accolgono” immigrati da un altro Stato. Sarebbe una doppia sconfitta senza vincitori. Politicamente sterile. In fondo il ministro tedesco ha già stretto fruttuosi patti di ricollocamento con Grecia e Spagna, dunque potrebbe anche accontentarsi.
Anche perché oggi il vicepremier leghista ha detto chiaramente che Roma non è ancora pronta a firmare il documento sottoposto dalla Germania. "Io non firmerò nulla finché Berlino rimane sorda e non risponde a tutte le nostre richieste", ha detto il leader della Lega al giornale austriaco "Die Presse".
Salvini ha ribadito che un accordo sui migranti dovrebbe essere parte di un accordo più ampio che include cambiamenti nelle regole sui rifugiati da parte
dell'Unione europea, che indica che i paesi di sbarco e l'Italia sono responsabili per la gestione delle domande di asilo. "L'Italia – ha detto - vuole anche nuove regole sulle barche che salvano gli immigrati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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