Sanità, liste d’attesa sempre bibliche

Sanità, seconda puntata dell’inchiesta sulle liste d’attesa nel Lazio. Ancora numeri, ancora cifre record. Questa volta, siamo andati a pescare i dati al Cup, il Centro unico di prenotazione regionale. Direttamente nel cuore del Servizio sanitario. Siamo stati anche fortunati. Proprio ieri i dati sono stati aggiornati al mese di aprile. Un esercito di pazienti disperatamente in fila. Ecografie, visite ortopediche, Tac. L’attesa assomiglia al pellegrinaggio in Terra Santa, epoca delle Crociate. Arrivare alla meta richiede quasi un atto di fede. A Frosinone per la risonanza alla colonna occorrono 286 giorni. A Tivoli per l’ecodoppler addirittura 1 anno e 5 mesi. Quando si supera la decenza, si taglia corto: stop alle prenotazioni, ripassare fra 2-3 mesi. E le case di cura private accreditate? Stesso calvario: 7 mesi per la risonanza alla colonna a Villa Domelia, in convenzione. Alla clinica Nuova Villa Claudia, stesso esame, le prenotazioni in convenzione sono bloccate inesorabilmente sino a fine maggio. Disco rosso.
E nel frattempo? Si cammina piegati in due, si vive nel terrore, si rischia l’invalidità. A volte, si muore. È la sanità pubblica, bellezza. Ma se questo è il male, il peggio è un altro: mese su mese, l’impressione è che la situazione stia addirittura peggiorando. Macchine sotto-utilizzate nel servizio pubblico, più richieste, tempi in media più lunghi. Il sistema, dice il sindacato Ugl, si sta «avvitando». È un cane che si morde la coda. Per vedere come stanno effettivamente le cose, abbiamo provato ad andare sul sito della sanità regionale. Poi basta un clic sulla finestrella «Tempi di attesa». Allo sportello i tempi variano a seconda del distretto. Telefonando al Centro unico di prenotazione si può trovare la soluzione migliore, eventualmente all’altro capo della città o fuori provincia. Ma a volte conviene pescare fuori dal Cup, in qualche clinica accreditata
Ed ecco i dati. Fra i più richiesti, c’è l’«Ecodoppler degli arti superiori e inferiori», 7.180 le prenotazioni ad aprile. Nella Asl Roma B l’attesa di questo esame oscilla fra 136 e 157 giorni. A Latina bisogna pazientare il doppio, 287 giorni. Alla Asl Roma G, distretto G3, Tivoli, occorre attendere addirittura un anno e 5 mesi, esattamente 511 giorni. Un record assoluto nel Lazio, forse in Italia. L’esame si prenota oggi, si torna alla fine del 2011. Nel frattempo? Non resta che munirsi di una buona stampella.
Stesso caso-limite per l’«Ecodoppler dei tronchi sovraortici», 9.950 prenotazioni. Nella Asl Roma E si oscilla fra i 146 e i 195 giorni. A Latina bisogna avere la pazienza di Giobbe, aspettare ben 479 giorni, un anno e 4 mesi. La maglia nera però anche in questo caso tocca a Tivoli: 502 giorni, un anno e 5 mesi. Si sopravviverà fino allora? Forse sì, forse no.
Altra richiesta frequente, l’«Ecografia dell’addome completo», 5.390 le prenotazioni. Anche qui non si scherza: si va da 147 a 177 giorni nella Asl Roma E, da 110 a 162 nella Asl Roma C, la punta si tocca nella Asl Roma B, con 280 giorni. Stiamo parlando di 8 mesi per un esame essenziale per salvare la pelle. Se c’è un tumore, addio.
E veniamo a una delle analisi più delicate: la «Mammografia bilaterale», ad aprile 13.534 richieste. In alcuni distretti i tempi rientrano nei 60 giorni di legge, ma sono eccezioni: nella Asl Roma B si oscilla fra 112 e 156 giorni, a Frosinone si arriva a 221. Altro esame fra i più importanti, la «Risonanza magnetica nucleare della colonna».

Nella Asl Roma B l’attesa è di 200 giorni, il record si raggiunge a Frosinone con 286 giorni: si prenota, ci si rivede nel 2011, con la schiena a pezzi. Tranne le analisi più semplici, come radiografie, spirometria, test allergici, il panorama è questo. La salute? Un optional, di questi tempi...

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