Ha letto, per sua stessa ammissione, un paio di libri sull'ambiente, e si ritiene, curiosamente, esperto dei problemi legati ai mutamenti climatici. Ardimentoso il professor Giovanni Sartori, politologo di chiara fama. Politologo, appunto. Quindi potenzialmente in grado di dissertare tutto l'anno, come peraltro fa, sugli argomenti che più attengono alla sua sfera di competenza: scenari internazionali e nazionali, presidenti del Consiglio e uscieri di Palazzo Madama, relazioni diplomatiche e relazioni pericolose. Ma il clima, l'ambiente? Che c'azzeccano con il pur vasto scibile di cui dispone il professore? E la lettura di un paio di libri, sia pure impegnativi tomi, su un argomento così delicato, lo autorizza forse a dare dell'incompetente al professor Franco Battaglia? Studioso che di ambiente si occupa, non solo come docente universitario, ma anche come membro del consiglio direttivo dell'Associazione Galileo 2001 che, sul tema dei mutamenti climatici e ambientali, qualche intervento in alcune sedi autorevoli l'ha fatto.
Una cosa va detta, però. Che l'uscita polemica ad alzo zero fatta ieri da Sartori sulle colonne del Corsera contro Battaglia ha innescato una sorta di rivolta di altri esperti. Esperti che, molto più modestamente, al contrario di Sartori, pensano che sia giusto parlare a ragion veduta, soltanto, di ciò di cui si è esperti. Così il professor Umberto Crescenti, ordinario di geologia applicata all'università D'Annunzio nonché fondatore e presidente della Associazione italiana di geologia applicata e ambientale, non usa tante perifrasi per inquadrare il Grande esperto: «Accadde anche l'anno scorso: Sartori scrisse lo stesso articolo che fa ogni anno. Usando sempre toni catastrofici nel dipingere scenari irreali. Io scrissi al Corriere lamentandomi di questo atteggiamento presuntuoso e di questa sua prosopopea, gli indicai anche alcuni riferimenti bibliografici dove ricercare informazioni attendibili ma lui ovviamente non rispose. Allora io gli vorrei ricordare che l'ambiente è un argomento serio e che lui sull'ambiente è un perfetto ignorante. Il mio approccio alle tematiche ambientali non sarà mai catastrofista come quello di Sartori. La sua, mi creda, è una posizione ideologica frutto di un ambientalismo arrogante e offensivo come è stata questa sua uscita contro Battaglia. Gli consiglierei di venire a sentire il professor Battaglia a Rimini in settembre al convegno internazionale sui temi ambientali».
Dalla geologia all'oncologia, per ascoltare le parole del professore Umberto Tirelli, docente di oncologia all'università di Udine, primario all'Istituto dei tumori di Aviano. «Le argomentazioni di Sartori contro Battaglia sono piuttosto debolucce. Purtroppo molti di questi esperti d'ambiente che parlano d'ambiente senza conoscerne le varie implicazioni, molte delle quali riguardano anche il mio campo, interpretano e cavalcano il punto di visto di organizzazioni internazionali da cui vengono reclutati. A Sartori, così esperto, chiedo come mai la Groenlandia che attorno all'anno mille fu battezzata appunto terra verde, ora è coperta di ghiacci? Se mille anni fa questenorme isola era verde evidentemente per il riscaldamento del pianeta e poi è diventata bianca come lo era probabilmente nell'antichità, qual è stato in questo caso l'intervento dell'uomo? E ancora mi sa spiegare perché oggi nonostante il riscaldamento e i terribili danni che l'uomo starebbe procurando al pianeta, si campa di più, almeno 30-40 anni di più rispetto al passato?».
Se la cava con un telegramma il professor Giovanni Carboni, docente di Fisica all'università di Tor Vergata: «Che c'entra Sartori con l'ambiente? Perché s'immischia in questi argomenti così lontani dalle sue competenze? So che ama il paradosso. Ma qualche volta, e mi pare proprio che questa sia una di quelle volte, il gusto del paradosso lo porta fuori dal seminato. Anche se lui sostiene di capirne d'ambiente non credo che abbia i numeri per mettersi a dare giudizi di merito. Quindi sarebbe meglio se si astenesse dal farlo»
Dice la sua, con estrema chiarezza anche l'ingegner Carlo Merli, docente di chimica e tecnologie ambientali alla Sapienza di Roma nonché membro della commissione Grandi rischi della Protezione civile. «L'uscita di Sartori mi sconcerta. Sembra una reazione da lesa maestà. Battaglia ha gli strumenti e le conoscenze tecniche per parlare d'ambiente, lui no. In Italia come peraltro nel mondo ci sono due correnti di pensiero riguardo ai mutamenti climatici. Il fatto che Battaglia non la pensi come Sartori, non pensi cioè come molti nel mondo che i mutamenti climatici siano da attribuire all'uomo, non giustifica un attacco frontale. E si ricordi che anche il professor Antonino Zichichi è allineato sulle stesse posizioni di Battaglia. Sappiamo bene che Sartori è bravissimo a far di tutto per restare sulla cresta dell'onda, a mettersi in luce sempre e comunque. Ma quando è troppo è troppo. È come se io da domani me ne andassi in giro a dissertare di genetica. Mi può interessare. Ma da qui a spacciarmi per esperto... ». Chissà forse leggendo qualche libro...
A proposito: e se il professor Sartori tenesse nel cassetto lintera collezione Panini dei calciatori non è che per caso si sognerebbe di chiamare Lippi e dettargli, in qualità di esperto, la formazione della nazionale?
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