Save: per ora non usciamo da Gemina

«Partecipazione strategica». Lo scalo di Venezia tratta in esclusiva per l’acquisizione dell’austriaca Airest

da Milano

A breve termine Save non intende disfarsi della sua partecipazione in Gemina, pari a poco più del 10%. La società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso ha preso ieri posizione dopo le indiscrezioni secondo cui Miotir, primo azionista di Gemina, avrebbe allo studio un'operazione per sistemare il pacchetto (a cui si aggiunge anche un 2% circa in mano a Finint). «La partecipazione viene ritenuta ancora strategica ed è stata pagata cash, per cui non ci sono pressioni finanziarie che richiedano una vendita», dichiara un portavoce. Nel frattempo si attende ancora l’incontro del patto di sindacato di Gemina per discutere del piano presentato da Save: una data al momento non risulta fissata.
Le linee guida del progetto di integrazione industriale delle partecipazioni aeroportuali di Save e Gemina (che controlla il 51% di Aeroporti di Roma) erano state brevemente illustrate a metà novembre al cda di Gemina riunito per l'esame della trimestrale, ma senza che venissero prese decisioni.
Save intanto si è aggiudicata ieri il diritto di negoziare in esclusiva con Austrian Airlines l'acquisto del 100% del capitale di Airest, l’azienda (70 milioni di fatturato) che gestisce la ristorazione nei maggiori aeroporti austriaci e in quello di Lubiana.
Ieri è stato eseguito l’aumento di capitale da 94 milioni di Infrastrutture e sviluppo, la ex Miotir.

Nella finanziaria che controlla il 15,41% di Gemina sono entrati Edizione Holding (famiglia Benetton), il fondo Clessidra di Claudio Sposito, entrambi con il 31,5% del capitale, e Capitalia (3%). La quota della famiglia Romiti si diluisce così al 34%. Il nuovo consiglio di amministrazione è composto da Gilberto Benetton, Alessandro Grimaldi, Gianni Mion, Piergiorgio Peluso, Sposito, Cesare e Maurizio Romiti.

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