«Scarlatti non è musica per signorine»

«Scarlatti non è musica per signorine»

Enrico Pieranunzi chiude, questa sera alle 21, la rassegna musicale nel Ninfeo di Villa Giulia, promossa dall’Accademia degli Sfaccendati - direttori artistici Giacomo Fasola e Giovanna Manci. Conosciuto negli ambienti del jazz nazionale e internazionale, per il concerto romano, Pieranunzi ha predisposto un curioso programma: Domenico Scarlatti, George Gershwin e musiche proprie, nella duplice veste di esecutore-compositore.
Scarlatti nel programma di un jazzista?
«In effetti è la prima volta che un pianista di formazione prevalentemente jazz si rivolge a Domenico Scarlatti. Prima di me altri hanno lavorato soprattutto su Bach (Jarrett, Corea), ma a Scarlatti nessuno aveva mai pensato. Per la mia formazione anche classica, le centinaia di sonate di Scarlatti mi erano ben note. Recentemente ho scoperto che quelle straordinarie composizioni non erano state composte “a tavolino”, ma erano frutto di improvvisazioni, erano nate sotto le sue dita; lo confermano la vivacità ritmica, le frequenti asimmetrie, gli infiniti cambi prospettici, la cangiante umoralità. Insmoma Scarlatti mi si è rivelato come un autentico compositore jazz».
Anche l’accostamento degli autori in programma non è dei più usuali.
«Può apparire spregiudicato l’accostamento di Scarlatti a Gershwin e dei due alla mia musica. In effetti unisce Scarlatti e Gershwin a me la comune aspirazione a essere musicisti che compongono in tempo reale, mentre suonano. È la pratica dell’improvvisazione compositiva che ci unisce.
Prima Scarlatti, poi Gershwin, poi Pieranunzi. C’è un ordine di esecuzione?
«No, non ci sono sezioni. I miei concerti sono degli happening, nel corso dei quali mi piace vagare, parlare con il pubblico, entrare ed uscire da un autore…»
Cioe?
«Prendiamo il caso di Scarlatti. Può accadere che attacchi una sua sonata, che nel bel mezzo avverta l’esigenza di improvvisare per poi, magari, tornare a concludere la sonata di Scarlatti, come lui l’ha scritta, ma interpretata con molto vigore e forza ritmica. Scarlatti non è un autore per signorine».


Di Gershwin cosa ha messo in programma?
«Canzoni fra le più note, come The man I love, Fascinating rhythm».
E quali sue musiche ascolteremo?
«Negli ultimi anni ho scritto molto (anche ispirato da Scarlatti; per i titoli mi sono rivolto a grandi poeti latino-americani, specialmente a Neruda e Salinas».

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