La scelta di Josephine Calasso per «riequilibrare» l'assetto interno

L'ingresso di Feltrinelli in un azionariato di «intellettuali» l'ha spinta a cercare un altro partner strutturato e forte

Roberto Calasso
Roberto Calasso
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Non è semplice decidere il destino di una casa editrice tra le più importanti e colte d'Italia come Adelphi. Una casa editrice il cui destino è collegato anche a una complessa trama fatta di persone, di intellettuali e di parenti dello storico editore Roberto Calasso. Insomma una storia dove famiglia ed editoria si fondono. Ieri il gruppo Mondadori ha raggiunto un accordo con Josephine Calasso, figlia di Roberto Calasso e una dei suoi eredi, per quelle che tecnicamente sono «opzioni di acquisto e vendita». Riguardano il 10 per cento delle azioni di Adelphi (società valutata complessivamente dall'acquirente per 50 milioni di euro) a partire dal maggio del 2027. Un cambio di orizzonte societario che è stato spiegato così da Josephine: «Ho scelto il Gruppo Mondadori perché ho a cuore il futuro di Adelphi, perché si è dimostrato un interlocutore lineare e trasparente e perché ritengo che la sua vicinanza possa dare un prezioso contributo all'evoluzione e alla crescita della nostra casa editrice, grazie alle sue competenze, alla comprovata capacità gestionale, alle sue dimensioni e, soprattutto, per le modalità aperte di interazione». Non è il primo ingresso nella società, un mese fa altri azionisti hanno venduto il 10% a Feltrinelli, editore in forte fase di espansione e tradizionalmente in rapporti amichevoli con Adelphi. In quel caso a vendere erano stati gli eredi dell'antropologo Francesco Pellizzi, storico socio di Adelphi morto un anno fa. Il nipote di Calasso, e attuale amministratore delegato, Roberto Colajanni, Elisabetta Zevi, attuale vicepresidente, avevano dato l'impressione, sul momento, di accogliere l'ingresso di Feltrinelli in maniera positiva. Insomma di sposare la scelta degli eredi di Pellizzi che, dopo la vendita, hanno mantenuto il 3,5% della società. Ma secondo alcune fonti di Adelphi la scelta non era stata poi così esplicitata e condivisa. Ecco che allora si può prendere atto che all'interno della casa editrice paiono esserci degli orientamenti che caratterizzano in modo diverso le varie componenti di questa tradizione. La condizione degli eredi di Calasso, legati da un patto di sindacato di blocco che li impegna a non vendere le azioni per cinque anni, è poi radicalmente diversa. Con Colajanni che detiene un 10% delle azioni che ha un ruolo decisamente più operativo. La situazione avrebbe spinto Josephine, che ha il 23,88% del pacchetto azionario, alla scelta di avvicinamento a Mondadori. La figlia di Calasso avrebbe preso questa decisione per (ri)equilibrare la situazione interna. Un conto è una casa editrice governata da eredi intellettuali, un conto è se entra una realtà strutturata come Feltrinelli. In quel caso forse è meglio, almeno secondo Josephine, che le realtà strutturate siano due.

«Sono sicura che contribuirà a realizzare il mio desiderio di una Adelphi guidata dagli eredi di Roberto Calasso». Parole di Josephine, che prova a ritagliare un ruolo diverso per sé e in futuro, forse, per il fratello (ora minorenne).

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