Schettino: "La colpa è del team di plancia"

L'ex comandante ammette di non aver detto subito la verità: "Mi basai su prime informazioni dopo naufragio". E spiega: "Se solo fossi stato sul ponte, la tragedia si sarebbe evitata"

Schettino: "La colpa  è del team di plancia"

Interrogato dal suo avvocato, Francesco Schettino ha affermato di non aver detto la verità dopo l'incidente della Concordia: "Ho dato la ricostruzione che avevo in quel momento. Ero desideroso di spiegare. Dissi al gip quello che avevo ricostruito in base a informazioni ricevute poche ore dopo il naufragio". Così Schettino spiega le inconguenze rilevate "dalle parti civili tra quanto affermato ora e quanto disse al gip il 17 gennaio 2012".

L'ex comandante ammette anche che, una volta arrivato sull'isola del Giglio: "Ho rimosso quanto era accaduto prima e l'ho ricostruito mentre ero alla caserma dei carabinieri e in carcere a Grossetto, perché sono il comandante e mi volevo spiegare subito quello che era successo con gli elementi che potevo avere".

Interrogato dall'avvocato di parte civile, Schettino ha anche affermato: "È stata colpa del team di plancia, se salivo io sul ponte e loro scendevano tutti, era meglio" e che "Non è possibile che degli ufficiali non manifestino al comandante che si andava su uno scoglio".

Dopo il naufragio di Costa Concordia furono fatti dei test per verificare se Schettino facesse uso di droghe.

I risultati delle urine furono negativi, mentre quelli dei capelli risultarono in un primo momento positivi alla cocaina e all'eroina a causa di una contaminazione dovuta all'involucro in cui fu conservato il campione.

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