I recenti fatti di cronaca, giudiziaria (caso Mannino e altri clamorosi errori), medica (previsioni catastrofiche da H1N1), meteo-climatologica (Global Warming e l’inverno più freddo degli ultimi decenni), sembrerebbero essere la prova che alla radice della nostra esistenza ci sia il caos. Ce lo confermerebbe addirittura la scienza se fosse vero che Dio è come Babbo Natale: parole di Margherita Hack a monsignor Zenti, vescovo di Verona, come riportato sul nostro giornale ieri l’altro.
La più grande conquista della scienza è l’avere scoperto che una logica rigorosa regge il mondo: dall’Universo subnucleare ai confini del Cosmo. Questa logica nessuno sa dedurla dal caos. Quindi deve esserci l’autore. La cultura atea dice che non ce n’è bisogno, ma non lo sa dimostrare. Ecco perché l’ateismo non è atto di ragione, ma di fede nel nulla, piaccia o no al presidente degli atei razionalisti. Se fossimo figli del caos non potrebbero esistere i laboratori scientifici in cui si continua a decifrare il «libro della natura». Sta in questi laboratori il vero motore del progresso economico, civile e sociale.
Se la scienza smettesse di continuare a decifrare ciò che sta scritto nel libro del Creatore addio nuove invenzioni tecnologiche. È fuori discussione che le basi della nostra esistenza sono fondate su una logica rigorosa. Ma allora dovremmo essere in grado di evitare errori clamorosi, come quelli citati in apertura. C’è chi sostiene che non esiste alcuna forma di attività perfetta come stabilito dal principio di indeterminazione di Heisenberg, e dal Teorema di Gödel. Stanno qui i limiti della perfezione oltre i quali la scienza (Heisenberg) e la logica matematica (Gödel) non permettono di andare. Questi limiti però non hanno nulla a che fare con gli errori clamorosi che proprio l’uso della scienza e della logica rigorosa permette di evitare. Il problema non è solo italiano, ecco perché la Wfs (World federation of scientists) ha messo su diversi gruppi di studio per dare contributi scientifici alla soluzione di questi problemi.
Se nella vita di tutti i giorni, nelle leggi che elaborano i parlamenti dei Paesi democratici e nella loro effettiva trasformazione in azioni intese a rendere esecutive le stesse leggi, venissero adottati i metodi scientifici galileiani, l’enorme numero di errori di cui sono vittime innumerevoli schiere di innocenti verrebbero drasticamente ridotte. Anche i gravi ritardi della giustizia potrebbero essere cancellati, elaborando criteri scientifici per risolvere i problemi. Velocità e rigore non sono affatto incompatibili. Ne è prova l’enorme quantità di verità scientifiche scoperte in appena quattro secoli di scienza galileiana dopo millenni e millenni di sonno intellettuale. Per ridurre i ritardi nella giustizia basterebbe lo studio di un software in grado di affrontare quei problemi la cui soluzione non dipende dalle parole ma dai fatti. Passando alla medicina, nello studio delle malattie è finora stata assente la matematica.
E infatti un gruppo di studiosi ha messo su un progetto denominato «Matematica e medicina» proprio per dar vita a quello che un giorno sarà un settore di grande valore per evitare errori su larga scala, come è avvenuto con H1N1. Passando al Global Warming, la «scienza del clima» non è scienza galileiana di primo livello. Le sue previsioni sono basate su modelli matematici con un enorme numero di parametri liberi, cambiando i quali si può ottenere ciò che si vuole.
Il legame tra attività umane e clima dipende dal motore meteorologico nel quale oltre il 90% della potenza è dovuta alla natura e non all’uomo.
Non si possono buttare miliardi di dollari ed euro ignorando queste verità. È tempo che la scienza entri nella vita di tutti i giorni.Antonino Zichichi
Presidente World Federation of Scientists
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