Lo scienziato daltonico che scopriva le stelle

Una vita a guardare le stelle. Dall'Osservatorio di Brera ci ha svelato il segreto di quelle cadenti, spiegando che non sono lapilli vulcanici fermi nell'atmosfera (come sostenevano i francesi), ma i frammenti della cometa Swft-Tuttle, almeno per quanto riguarda la notte di San Lorenzo. A Giovanni Schiaparelli, straordinario astronomo, piemontese di nascita e lombardo d'adozione (1835-1910), la Biblioteca Braidense (via Brera 28) dedica in occasione del centenario della morte la mostra «Di pane e di stelle» che chiuderà il 16 ottobre, con ingresso libero.
Il titolo rimanda a due lettere dello scienziato nelle quali venivano posti i dilemmi classici di una vita orientata alla praticità e di un'altra portata all'astrazione. Uomo di scienze, Schiaparelli riuscì a conciliare la realtà di un'esistenza ricca di soddisfazioni, di incarichi e di potere, con la passione dello scienziato puro. Laureatosi in ingegneria al Politecnico di Torino, non abbandonerà per questo l'amore per il cielo, coltivato fin dall'infanzia: gli Osservatori di Berlino e San Pietroburgo saranno le sue prime tappe post laurea.
Nel 1861, la scoperta dell'asteroide Hespera gli apre la strada per la direzione dell'Osservatorio di Brera. Da questo momento in poi ha inizio una carriera all'insegna di intuizioni, pubblicazioni e prese di posizione. Disegna nove mappe di Marte, osserva e spiega i grandi pianeti come Mercurio, Venere e Saturno, cataloga stelle doppie. Pubblica per Hoepli, l'editore per eccellenza della Milano colta, un importante saggio critico sulle teorie di Darwin, ne scrive un altro dedicato al movimento degli occhi, si interessa di astronomia assira, scrive articoli che spaziano dallo spiritismo alle fonti del Nilo. Schiaparelli soffriva di daltonismo ma, paradossalmente, questo handicap gli è stato paradossalmente di aiuto nel leggere i contorni delle stelle, senza doversi preoccupare della intensità della luce.


Amico di Quintino Sella, il celebre Ministro delle Finanze dell'Italia post-risorgimentale, lo scienziato vedrà la Camera dei deputati utilizzare i proventi della tassa sul macinato per regalargli un avveniristico e molto costoso telescopio. Era quella un'Italia che dalle tasse cercava di ottenere anche cultura... La mostra a Brera, a cura di Annamaria Lombardi e Agnese Mandrino, sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 9,30 alle 13.

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