Sarà «politicamente scorretto» il nuovo romanzo dello scrittore britannico Ian McEwan, di cui è stato annunciato il titolo e la data di uscita: «Solar» sarà pubblicato nei paesi di lingua inglese il 18 marzo 2010 da Random House.
Questi i primi dettagli ufficiali del nuovo libro dell'autore di «Bambini nel tempo» (1987), «Espiazione» (2001) e soprattutto di «Sabato», il romanzo più politicamente corretto dell'ultimo decennio. Fa notizia quindi l'arrivo di «Solar» che fa da contrappeso alla storia del neurochirurgo cinquantenne Henry Perowne.
Il dodicesimo libro di McEwan, 61 anni, considerato uno dei maggiori narratori contemporanei, parlerà infatti in maniera satirica e grottesca, ma anche controcorrente, dei cambiamenti climatici, del surriscaldamento del nostro pianeta, mettendo in scena come protagonista uno scienziato britannico cinquantenne, corpulento quanto odioso, Michael Beard, che vince il premio Nobel per la fisica perché ha scoperto come estrarre energia dalla fotosintesi. Per l'Accademia delle Scienze di Stoccolma la scoperta di Beard è da considerare un punto di svolta per combattere i mutamenti climatici che stanno sconvolgendo la Terra. Ma il «politicamente scorretto» di McEwan non è legato solo ai problemi del clima, «Solar» mostra infatti come il premio Nobel stravolga completamente la vita ed anche la mente dello scienziato Michael Beard, che inizia a passare il suo tempo tra una conferenza e l'altra in giro per il mondo, perdendo l'autocontrollo. Fino al punto di ritrovarsi troppo spesso a dire una parola di troppo. E così in un congresso di scienziati il neo Nobel Beard si scopre a dire, quasi senza accorgersene, che la ricerca è dominata dagli uomini non per un pregiudizio discriminatorio verso le donne, ma per la semplice ragione che c'è una differenza congenita tra il cervello femminile e quello maschile. Lo scienziato che si fa involontario paladino delle differenze oggettive tra i cervelli dei due sessi scatena una polemica furibonda, con i giornali che alimentano discussioni a non finire, e con gli studiosi che lo chiamano nazista e lo condannano come teorico dell'eugenetica.
È ovvio che dietro lo slogan immaginato dai geni del marketing di Random House c'è una sottile vena di irriverenza ironica da parte dello scrittore britannico nei confronti di una deriva culturale capace di nuocere peggio dei gas serra.
Per l'autore di romanzi di grande successo come «Il giardino di cemento», «Cani neri» e «Amsterdam»» la prossima pubblicazione di «Solar» è anche l'occasione per affrontare un tema che McEwan ha toccato con mano di recente: l'aggressione dei mezzi di informazione. Quando nel giugno dell'anno passato attaccò senza tante ipocrisie i limiti della cultura islamica sulle pagine del «Telegraph», McEwan fu letteralmente sepolto dagli attacchi della stampa e dei paladini del politicamente corretto. Già allora l'inversione di tendenza nel lavoro dello scrittore inglese era evidente. E pensare che solo quattro anni prima - nel 2005 - firmò uno dei più interessanti ma anche dei più politicamente corretti romanzi mai scritti: quel «Sabato» di cui accennavamo all'inizio. Il neurochirurgo londinese cinquantenne è preoccupato perché il terrorismo, la violenza strisciante, la crisi internazionale e la deriva nazionalista di Blair (il libro è ambientato nel 2003 all'indomani dell'ufficializzazione da parte del governo inglese dell'entrata in guerra a fianco degli Stati Uniti per combattere l'Iraq di Saddam Hussein, ndr) stanno mettendo a rischio tutto ciò che per una vita intera ha inseguito e finalmente ottenuto alla soglia dei cinquant'anni. Nel libro sono presenti anche due pagine nelle quali il personaggio protagonista fa un elogio davvero oltre misura delle capacità politiche, culturali e umane dell'allora sindaco di Roma Walter Veltroni.
«Solar» verrà tradotto e pubblicato entro la fine del 2010 da Einaudi, che ha in catalogo tutti i titoli di McEwan.
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