La scommessa del mercato dei giochi: 60 miliardi in un anno

A leggere i dati del primo trimestre, si ha l’immediata sensazione che il mercato dei giochi vada a gonfie vele con una raccolta di 15,3 miliardi contro i 13,2 dell’anno passato, in percentuale +16%. Nel solo mese di marzo l’incasso è stato superiore a 5,2 miliardi. Se il trend rimanesse inalterato, a fine anno il settore incasserebbe oltre 60 miliardi, quota record, impensabile fino all’altro ieri, con benefici a tutta la filiera e in particolare all’Erario. Alle casse dello Stato finirebbero circa 12 miliardi.
A differenza di giochi che vanno a mille, li esamineremo, ci sono alcuni segmenti in negativo. Innanzi tutto l’ippica, in calo di 80 milioni, meno 14,3%. Poi il lotto che da gennaio a marzo è andato sotto di 231 milioni (-16%) rispetto allo stesso periodo del 2009. Le lotterie, infine, accusano un flop di oltre 100 milioni, da 2.599 a 2.490 milioni, ma rappresentano comunque il secondo segmento del mercato. La diagnosi è chiara. L’ippica fa una fatica bestiale a riprendersi dopo i guasti del recente passato che si sommano all’inadeguatezza degli impianti. Dove le corse di qualità sono poche e si svolgono spesso di fronte a un manipolo di fedelissimi. Ne prenda atto il nuovo commissario dell’Unire. Le lotterie e soprattutto il lotto accusano la concorrenza dei nuovi giochi che riscuotono un grande successo. All’appeal non si comanda. I siti del poker, giusto per fare l’esempio più eclatante, raccolgono quotidianamente migliaia di nuovi iscritti. Vorrà pur dire qualcosa.
Alla grande vanno gli apparecchi da intrattenimento, da soli valgono quasi la metà del movimento: 7.506 milioni su 15.272. A breve vedremo se sosterranno l’avvento delle videolotterie. Il SuperEnalotto ha registrato una formidabile impennata (da 628 a 952 milioni) grazie anche all’affermazione di WinForLife. In rialzo il Bingo dopo l’incremento del payout, ma non ci voleva molto a capirlo. Piace moltissimo la variante online, capace di raccogliere oltre 200mila euro al giorno nelle prime settimane di quest’anno. Ma sono gli skill games a fare la parte del leone con una crescita di oltre il 75%, da 466 a 822 milioni. Hanno ripreso a correre anche le scommesse sportive, come Maurizio Ughi, presidente di Snai aveva dichiarato a dicembre al nostro giornale, dopo il lieve appannamento fatto registrare in autunno: si è passati da 1.167 a 1.338 milioni (+14,6%) con un obiettivo finale di oltre 5 miliardi che comporterebbe anche un ulteriore abbassamento dell’imposta fiscale.


Di questo e altro bisogna fare i complimenti ai dirigenti di Aams che, pur in presenza di un palinsesto sempre più completo e raffinato, hanno regolato al meglio il mercato riuscendo nella non facile impresa di tutelare investitori e giocatori.

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