«Intendiamoci: i capi di questa organizzazione, dedita al gioco dazzardo e, in alcuni casi, allo spaccio di stupefacenti, sono banditi veri. E costituiscono il cosiddetto precipitato, anche a livello economico, degli anni in cui la criminalità organizzata a Milano era nella mani di banditi Francis Turatello prima e Angelo Epaminonda poi. Al contrario di allora, però, niente donne e bella vita: conducevano tutti unesistenza di basso profilo. Forse anche perché sapevano di essere tenuti docchio. Pensate che uno di loro si occupava di scommesse, di spaccio di droga e, nel tempo libero, accompagnava i disabili».
Il dirigente della squadra mobile Francesco Messina parla della gang criminale legata alla cosca catanese dei Cursoti che gli investigatori della sezione di criminalità organizzata hanno sgominato dopo due lunghi anni dindagini. Uomini tra i 25 e i 69 anni che - tra lIppodromo di San Siro (trotto e galoppo), 13 Punti Snai cittadini e uno a Cesano Boscone (naturalmente allinsaputa dei gestori), nonché una bisca a cielo aperto in via Palmanova, in circoli privati e locali pubblici - accettavano scommesse sullesito di avvenimenti sportivi (corse di cavalli, partite di calcio e basket in Europa) anche ad eventi già iniziati e offrivano condizioni migliori (da uno a due punti percentuali) rispetto alle agenzie autorizzate. Contemporaneamente la gang si cautelava facendo scommesse sul circuito ufficiale.
Sono 34 le ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura di Milano per altrettanti malviventi, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla gestione di giochi e scommesse clandestine, ma, in taluni casi, anche di spaccio di stupefacenti. Gli investigatori milanesi - in collaborazione con i colleghi di Lecco, Pavia e Catania - ne hanno eseguite ieri allalba 33 (25 le persone agli arresti domiciliari) di cui 9 in carcere.
A capo dellorganizzazione che controllava le scommesse cerano Domenico Zanti e Nestore Fantini, 48 e 50 anni, il primo esponente di spicco del clan siciliano e a suo tempo collaboratore di Luigi (Jimmy) Miano (morto in carcere, a causa di un male incurabile, due anni fa, anche lui a capo di un giro di scommesse clandestine).
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