Scontro tra treni: 120 pendolari feriti

Un grande botto, l’ultimo vagone del treno piegato a 45 gradi sui binari della stazione e un concerto di sirene di ambulanze e vigili del fuoco. Ieri i passeggeri di due convogli della ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo hanno vissuto momenti da dimenticare. L’incubo è iniziato alle 7, poco prima dell’ora di punta, mentre i mezzi erano pieni di pendolari che si apprestavano come ogni mattina ad andare a scuola e al lavoro.
Un treno della Roma-Viterbo ne ha tamponato un altro della Montebello-Flaminio che si trovava fermo all’altezza della stazione La Celsa, dopo Labaro, danneggiandone completamente la parte posteriore. Ma l’impatto, fortunatamente, non è stato violentissimo tanto che il parabrezza anteriore del treno che sopraggiungeva, è rimasto sostanzialmente integro. La paura, invece, è stata grande. In pochi minuti l’area è stata presa d’assalto da mezzi dei carabinieri, polizia, vigili urbani, protezione civile e 5 squadre dei pompieri, che hanno collaborato per coordinare gli aiuti. I feriti sono stati trasportati nei pronto soccorso con diverse ambulanze del 118, della Cri, con mezzi privati e addirittura un autobus dell’Atac mentre dall’alto un’eliambulanza monitorava la situazione anche in riferimento alla fluidità del traffico. Solo al Gemelli, costretto ad attivare il piano per le maxi emergenze, sono stati 70 i pazienti visitati e di questi l’80 per cento sono entrati con codice verde, il restante 20 con codice giallo.
Gli altri contusi e feriti, circa una cinquantina, sono stati suddivisi tra il Villa San Pietro, il Sant’Andrea, il Sandro Pertini, l’ospedale di Monterotondo e l’Aurelia Hospital. Intanto squadre della protezione civile e volontari distribuivano coperte e bottiglie d’acqua ai passeggeri. «Mi trovavo sul convoglio tamponato - racconta Maria Lucenti, 64 anni -. Lavoro al Tuscolano e prendo questa linea da 19 anni. Ero salita alla stazione precedente. Poi il treno si è fermato qui e ricordo che le porte non si chiudevano e uno del personale tentava di risolvere il problema. A un certo punto ho sentito un grande botto e ho battuto la testa su un ferro e mi sono fatta male a una gamba. Mi sono spaventata molto perché mi trovavo sull’ultima carrozza, che si è piegata sui binari». «Ho temuto che il vagone si ribaltasse su un fianco - prosegue trafelata -. Sarei rimasta intrappolata. Così appena ho visto una porta aperta quindi sono scappata fuori. Sono ancora molto scossa, per fortuna sono qui a raccontarlo».
La circolazione dei treni tra Grottarossa e Montebello è rimasta interrotta ed è stata sostituita da un servizio navetta. La tratta da piazzale Flaminio a Grottarossa, invece, è stata riattivata alle 9.45.
Il Comune ha chiesto all’Atac di avviare una commissione interna per accertare le cause dell’incidente, ma ci vorrà qualche giorno per tirar fuori i dati dal sistema di controllo di marcia. «I nostri mezzi sono sicuri - dice l’amministratore delegato di Atac, Adalberto Bertucci -. Stiamo lavorando per la sicurezza e continueremo a farlo. In ogni caso avremo una verifica complessiva e apriremo un’indagine interna, oltre a quella delle autorità. Il fatto che i treni siano solo lievemente danneggiati dimostra che procedevano a velocità moderata». Passata la paura, però, tra i pendolari scoppia la rabbia e molti denunciano che i convogli sono sporchi e i ritardi all’ordine del giorno.

«A rallentare il servizio intervengono i problemi alle porte dei vagoni - denunciano gli utenti - che spesso non si chiudono, costringendo il personale a intervenire». «Spendo 63 euro al mese di abbonamento - dice una passeggera - un pò di pulizia, manutenzione e aria condizionata non guasterebbe. È un inferno».

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