Alla scoperta dei limoni di Goethe

La Giornata di Primavera, organizzata dal Fai, il Fondo per l’ambiente italiano, compie 18 anni e si festeggia, per la gioia di chi ama il bello, con un’edizione di estrema importanza e piacevolezza. Il meccanismo, nella sua importanza, è semplice: luoghi, dimore e ambienti di estrema bellezza e rilevanza storica, di norma chiusi al pubblico, vengono aperti al comune visitatore come sul Garda le spettacolari Limonaie del Castel, serre per la produzioni di limoni che stregarono Goethe.
La giornata dura 48 ore, oggi e pure domani, sabato e domenica, con apertura dei vari siti alle 10 del mattino e chiusura alle cinque e mezzo della sera; ogni informazione nel sito fondoambiente.it oppure in giornatafai.it, telefono 02.89780115. Sempre nei siti, fino al 31 marzo non solo ci si può iscrivere allo stesso Fai, ma se lo si fa entro fine marzo si può partecipare al concorso «Cara Italia ti scrivo» e vincere così un volo per New York, più premi minori.
A livello della nazione intera, l’evento coinvolge 225 città per un totale di 590 monumenti (186 i luoghi di culto, 110 sono ville o palazzi, 47 borghi o quartieri interi, 29 i castelli e così via). La Lombardia - a proposito, bello lo slogan dell’associazione: Fai anche tu - è una volta ancora in gran spolvero visto che Milano offre la possibilità di visitare 11 luoghi top, più quattro in provincia per un totale regionale di 80 realtà sparpagliate in 36 comuni.
A Milano possiamo metterci in fila davanti alla ex manifattura Tabacchi di viale Fulvio Testi (chiusa nel 1999) dove ha ora sede la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, un intervento di riqualificazione dell’area. In via Beccaria 19 ecco invece il Palazzo del Capitano di Giustizia, voluto da Carlo Borromeo e dal governatore spagnolo Don Gabriele della Cueva tra il 1570 e il 1605; l’ultimo restauro nel 1960 con l’architetto Piero Portaluppi. Per ammirare la Biblioteca Braidense bisogna recarsi al 28 di via Brera; è lì che venne istituita dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1770. Oggi accoglie un patrimonio librario di circa un milione e mezzo di opere (37mila ad esempio i manoscritti). Nell’occasione sarà possibile visitare la Sala Maria Teresa, del Piermarini, e la sala manzoniana che raccoglie il materiale del Manzoni.
La Casa Verdi, che non se ne sta in via Verdi, troppo logico, bensì in piazza Buonarroti 29, è la Casa di Riposo per Musicisti voluta da Giuseppe Verdi nel 1889 per ospitare «persone dell’uno e dell’altro sesso addette all’arte musicale, che siano cittadini italiani e si trovino in stato di povertà». Lì anche le tombe del maestro e di sua moglie. In centro, in piazza degli Affari, ecco Palazzo Mezzanotte, del 1932, sede della Borsa Italiana (ma la Sala delle Urla è “silenziosa” da circa tre lustri). Stesso anno di costruzione per la chiesa di Santa Maria in Conca Fallata in via Chiesa Rossa. Tutto da vedere anche il chiostro del Piccolo Teatro Grassi ovvero il chiostro rinascimentale di Palazzo Carmagnola in via Rovello 2, sede del Piccolo Teatro. Per raggiungere Villa Clerici bisogna spostarsi in periferia, in via Terruggia 8 a Niguarda, per la galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, complesso della prima metà del ’700. Solo per gli iscritti al Fai (ma ci si può iscrivere al momento), la visita all’appartamento di Verdi al Grand Hotel et de Milan in via Manzoni (dove ,orì nel 1901) e all’istituto delle Orsoline in via Lanzone.


In provincia tour tra Morimondo e Ozzero per Palazzo Cagnola, Villa Bianchi Calvi, detta il Castello, palazzo Barzizza e l’Abbazia di Morimondo, quindi Villa Gromo di Ternengo a Robecco sul Naviglio e la nuova sede della Campari a Sesto San Giovanni. In regione infine si distinguono Limone sul Garda, Brescia, Inverigo, Mantova e la Valganna.

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