La scuola non prepara alle imprese E le mansioni sono sempre più «ibride»

Valter Pagliarulo

«Il 65% degli studenti che oggi finiscono la scuola farà lavori che non esistono neppure: sono i dati che ci ha lasciato il report Tomorrow's Jobs di Microsoft». Nel corso dell'incontro «Il futuro è qui» organizzato da Eni durante di «Job&Orienta 2018» Giampaolo Colletti, giornalista e storyteller ,ha ribadito la necessità di adeguare la formazione scolastica all'innovazione tecnologica. «Oggi sopravvivono i lavori ibridi, dove professioni diverse si sostengono e ampliano a vicenda», ha aggiunto sottolineando l'importanza crescente della «contaminazione» tra mestieri nuovi e antichi per soddisfare la domanda di lavoro. recenti dati Istat sulla disoccupazione a ottobre segnalano che circa un giovane su tre (32,5%) non avevano una collocazione.

Ma che cosa può fare un ragazzo dinanzi a questo scenario? La repentina trasformazione del mondo del lavoro lascia pensare che per le generazioni giovani non valga la legge che ha governato l'inserimento delle precedenti, ossia l'inserimento di una nuova risorsa per ogni posto che si libera anche per via dei pensionamenti. Restano, perciò, da valutare quali siano gli strumenti che possono consentire agli under 35 di trovare un'occupazione. Ovviamente, non si può non partire dalla scuola. Il salone Job&Orienta ha ospitato gli stati generali degli Its (Istituti tecnici superiori) a dieci anni dalla riforma Gelmini. L'istruzione tecnico-professionale, infatti, continua a rappresentare il miglior modo per inserirsi nel mondo del lavoro. Secondo l'ultimo Monitoraggio nazionale (aggiornato al 31 ottobre 2018) realizzato da Indire per conto del ministero dell'Istruzione, l'82% dei diplomati Its trova lavoro entro un anno dalla fine degli studi e l'87% di loro ha un'occupazione coerente con il proprio percorso. Gli Its collaborano con oltre 8.700 imprese.

Non si può non pensare, a questo proposito, all'istituto dell'alternanza scuola-lavoro che ha introdotto 400 ore obbligatorie on the job per gli Its. Vi ha preso parte il 90% degli studenti dell'ultimo triennio delle scuole statali e il 76% delle paritarie. Le imprese hanno infine ospitato il 43% degli studenti. Insomma, quest'innovazione ha funzionato e qualche preoccupazione desta il depotenziamento previsto dal ddl Bilancio.

Non si può, infine, trascurare «Garanzia Giovani», il programma dell'Ue contro la disoccupazione. In Italia su 1,4 milioni di giovani registrati al portale Garanzia Giovani ben il 51,4% ha trovato un'occupazione grazie agli incentivi e ai tirocini extracurricolari.

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