Scuola, più difficile dare sostegno ai disabili

Sono oltre 10mila gli alunni disabili presenti nelle scuole di Milano e provincia. Per aiutare la loro integrazione nelle classi sono impiegati 4.665 insegnanti di sostegno. Un fenomeno decisamente in crescita, se è vero che oggi gli iscritti con handicap più o meno gravi sono l’8,8 per cento in più dello scorso anno. E forse anche per fronteggiare questo incremento per gli esperti non sempre giustificato, la giunta regionale ha fissato delle nuove regole per l’accertamento delle condizioni per cui si richiede la nomina di un insegnante di sostegno.
In pratica quando un genitore dovrà iscrivere un figlio disabile non sarà più sufficiente la certificazione di un neuropsichiatria dei servizi sociosanitari, ma dovrà presentare la documentazione della disabilità a uno speciale collegio dell’Asl di zona da cui dipenderà il rilascio del nulla osta per il ricorso a un insegnante di sostegno. Una procedura generalmente utilizzata per il riconoscimento delle invalidità civili. Il guaio è che le nuove regole entrano in vigore già per i nuovi iscritti, una scadenza che ha già messo in allarme i dirigenti scolastici che già in passato, quando la procedura era più semplice e più rapida, doveva spesso rinviare la formazione degli organici perché ancora sprovvisti della documentazione riguardante gli alunni disabili.
Adesso si teme che i tempi siano ulteriormente più lenti. Spiega Gianni Gandola, responsabile cittadino dell’Andis (associazione nazionale dirigenti scolastici): «Ora i genitori degli alunni che richiedono per la prima volta l’attestazione di disabilità, oltre alla certificazione della patologia che devono possedere (documentazione rilasciata da medico specialista o psicologo dell’età evolutiva di struttura pubblica), devono appunto richiedere l’accertamento collegiale alle Asl. In pratica un passaggio in più. Non è più sufficiente la diagnosi dell’Uonpia (la sigla del servizio socio sanitario), ma occorre la valutazione collegiale ed il relativo responso». Una complicazione inaspettata e allarmante: «Tutto questo – continua Gandola - pone non pochi problemi. Non soltanto questa procedura costituisce una complicazione in più per le famiglie, ma soprattutto rischia, sul versante scolastico, di non rispettare i tempi previsti per la formazione delle classi e l’assegnazione degli insegnanti di sostegno.

Già ora i modelli di segnalazione da parte dell’Uonpia arrivavano spesso e volentieri ben oltre la scadenza per la determinazione degli organici di sostegno (in genere febbraio), se poi i genitori dovranno, oltre all’Uonpia, sottoporre gli alunni anche a valutazione collegiale Asl, i tempi sono destinati ad allungarsi ancora di più».
E se i tempi non dovessero essere rispettati, il rischio è che gli alunni disabili neoiscritti il prossimo settembre potrebbero iniziare l’anno scolastico senza il sostegno necessario.

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