A scuola senza inquinare, fermate del «Pedibus» per i bimbi

I bambini alla conquista della città. Un piccolo esercito di bimbi ogni mattina prende possesso di Milano, la scopre, la vive, ne fa luogo di socializzazione e di crescita. É il risultato del progetto «Pedibus», avviato lo scorso anno scolastico dal Comune in collaborazione con le scuole elementari e medie della città e con associazioni di volontariato e sul quale si è voluto fare il punto ieri a Palazzo Marino. Il concetto è tanto semplice quanto intelligente: organizzare un servizio di accompagnamento a piedi dei ragazzi a scuola attraverso percorsi stradali messi in sicurezza. Insomma, lo stesso principio dello scuolabus, con adulti che guidano un gruppo di bambini, solo che in questo caso il motore sono i piedi e il carburante è quello più ecologico che esista, l'energia dei ragazzi. Il risultato è che, a tutt'oggi, vi hanno aderito 21 scuole, per un totale di 3mila alunni, 80 insegnanti, 200 tra genitori e nonni volontari. Un altro tassello, dunque, nell'impegno per la sicurezza stradale dell'amministrazione comunale. «Su questo versante - ha detto il vicesindaco, Riccardo De Corato - ci stiamo impegnando da vari anni, per preparare i guidatori di domani alla prudenza e alla responsabilità per sé e per gli altri».
Alla realizzazione di Pedibus hanno concorso l'assessorato alla Famiglia, quello alla Mobilità e ai Lavori pubblici, associazioni di volontariato e, naturalmente, molti istituti scolastici. «Le cose belle possono dare il via ai cambiamenti di cui questa città ha bisogno - ha detto l'assessore alla Famiglia, Mariolina Maioli - e il valore aggiunto di questa iniziativa è la sinergia che ha creato tra i diversi attori coinvolti». L'esperienza che i bimbi possono fare grazie a Pedibus impatta su più fronti. Sulla salute, innanzitutto, perché permette di fare attività fisica divertendosi; sull'ambiente, perché stimola lo sviluppo di una mentalità ecologica; sulla sicurezza, in quanto rappresenta una forma «attiva» di educazione stradale; sulla socializzazione, poiché favorisce lo scambio e il contatto tra i bambini; sulla mobilità cittadina, perché riduce sensibilmente il numero di auto in circolazione; sulle infrastrutture, impegnando l'amministrazione a riqualificare strade, marciapiedi, segnaletica. Infine, c'è un impatto più sociale: «Pedibus - ha detto l'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci - permette ai bambini di imparare a conoscere e a rispettare il proprio quartiere», favorendo un maggiore senso di appartenenza.


Ma Pedibus è un progetto che può avere un riflesso importante anche sugli adulti di oggi, non solo su quelli di domani. «Con questa iniziativa - ha spiegato Bruno Simini, assessore ai Lavori pubblici - i bambini hanno l'occasione di far capire agli adulti che le cose si possono fare anche senza automobile».

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