Brad Pitt, David Beckham, Johnny Depp. E anche Francesco Totti. Lo sfoggiano tutti, il pizzetto. Una moda, ma non solo. Dicono gli esperti, ora, che la barbetta sia una specie di ancora di salvezza, una piccola sicurezza in un mondo amschile senza più identità. E così il maschio si rilancia, almeno esteriormente, con il pizzetto. E un po' autonomamente. Perché in realtà le donne non amano molto l'uomo barbuto. Le signore però dovranno rassegnarsi: ormai Brad Pitt, David Beckham, Johnny Depp e Francesco Totti, con le loro folte barbette, baffetti e «moschetto» sul mento, moltiplicano i seguaci nella popolazione maschile di ogni età.
Per gli psicologi è normale che, nell'epoca delle incertezze sessuali, della trasmigrazione da un sesso all'altro, della ricerca della conferma della propria identità, la barba rappresenti l'ultima ancora di salvezza, estetica, alla minacciata virilità del maschio. E poi baffi e pizzetto sono apprezzati pure da gay e trans, come ricordano i baffi corvini del compianto Freddy Mercury, o il pizzetto del dandy del Grande Fratello, George, e quello romantico del trans Gabriele. In molte culture la barba rappresenta un elemento simbolico esteriore della dignità virile, come ricordano espressioni del tipo «l'onor del mento». Oppure, come confermano le descrizioni di Alessandro Dumas ne I Tre moschettieri, che dice di D'Artagnan: «Egli entrò nella chiesa di Dio dopo essersi rialzati i baffi e allungato il pizzo». In alcune società la barba è indice di maturità e invecchiamento, per cui è regolarmente tagliata dai giovanissimi. E viene anche imposta, come in Afghanistan, dove i Talebani hanno l'obbligo della barba.
Nella nostra cultura la barba ha conosciuto stagioni alterne. Oggi i pizzetti sono diffusissimi, come conferma anche la gran profusione sul mercato di rasoi per curare la barba. Ma le donne sembrano continuare a non gradire. Sui blog i ragazzi cercano conferme sul nuovo look, con sondaggi tra le coetanee. Ma i commenti delle ragazze sono quasi sempre negativi. Le più diplomatiche se la cavano con un «dipende sempre dal viso». Ma altre sentenziano lapidarie: «Il pizzetto su alcuni non si può vedere, mentre su altri sta benissimo». Tutte adorano il look trasandato, ovvero quel filo di barba, peraltro irritante al contatto con la pelle femminile, che ricresce dopo due giorni, effetto «mi sono appena alzato dopo una notte di passione», come insegnava il tenebroso Mickey Rourke in Nove settimane e mezzo. Mentre la barba lunga sembra essere la cosa «meno attraente che esista dopo i baffi». Oggi avrebbe poche chance di conquista un tipo con baffetti alla Rhett Butler, alias Clark Gable, in Via col vento. Piace invece il baffo di piratesca memoria di Johnny Depp, che con il look irsuto del suo capitano Jack Sparrow ha dato il nome anche ad un tipo di barba fintamente incolta.
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